Le borse europee chiudono in calo, mentre Wall Street procede positiva, con l’attenzione rivolta in particolare alle banche centrali.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 28.504 punti (-0,5%), in ribasso come il Ftse 100 di Londra (-1,3%), il CAC 40 di Parigi (-1,0%), il DAX di Francoforte (-0,8%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,0%, lo S&P 500 lo 0,6%, il Dow Jones lo 0,4%.
Il sentiment resta appesantito dai segnali restrittivi arrivati dalle banche centrali: la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha ribadito la necessità di mantenere i tassi d’interesse al livello attuale per un periodo di tempo sufficientemente lungo al fine di riportare l’inflazione dell’Eurozona al target del 2%, escludendo tagli ai tassi nei prossimi due trimestri.
Le dichiarazioni della Lagarde fanno seguito a quelle di ieri del presidente della Fed Powell, il quale ha affermato che la lotta all’inflazione non può ancora dichiararsi conclusa e che la banca centrale americana non esiterà a mettere in atto una nuova stretta qualora necessario.
Dall’agenda macroeconomica, il preliminare dell’indice sulla fiducia dei consumatori Usa dell’Università del Michigan di novembre si è attestato a 60,4 punti, inferiore al consensus (63,7 punti) e al dato finale di ottobre (63,8 punti).
Nel Vecchio Continente, la produzione industriale in Italia ha registrato a settembre una variazione nulla su base mensile, contro il -0,2% delle attese, dopo il +0,3% di agosto. La variazione dell’indice su base annua, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato una riduzione del 2%, a fronte del -4,2% del mese precedente.
Il PIL preliminare del Regno Unito nel terzo trimestre 2023 ha evidenziato una variazione nulla su base trimestrale, superiore alle attese degli analisti (-0,1%) dopo il +0,2% della ultima rilevazione. A livello tendenziale il dato mostra un incremento dello 0,6%, in linea con il dato del secondo trimestre e al di sopra del +0,5% atteso.
Restando nel Regno Unito, la produzione industriale ha registrato a settembre una variazione nulla, in linea con le attese e dopo il -0,5% di agosto. Su base annua, il dato mostra un aumento dell’1,5%, in linea al dato di agosto e superiore al consensus (+1,1%).
Sul Forex, l’euro/dollaro è poco mosso in area 1,067, il dollaro/yen sale a 151,5. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,6%) a 81,3 dollari e il Wti (+1,7%) a 76,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 179 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,57%.
Tornando a Piazza Affari, guida Leonardo (+4,7%) ancora in scia ai conti, seguita da Generali Assicurazioni (+0,7%), Tenaris (+0,7%), Eni (+0,4%). Chiudono in coda Diasorin (-4,0%), Campari (-3,8%), CNH Industrial (-3,3%), Moncler (-3,1%).