Le borse europee ampliano le perdite a metà seduta, mentre i futures di Wall Street viaggiano poco mossi.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,7% a 28.442 punti, debole come Ibex35 di Madrid (-0,5%), Dax di Francoforte (-0,7%), Cac 40 di Parigi (-1,2%) e Ftse 100 di Londra (-1,3%).
Il presidente della banca centrale americana ha dichiarato che la Federal Reserve non è ancora convinta di aver aumentato i tassi d’interesse a sufficienza per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%. Ha sottolineato che se sarà opportuno inasprire ulteriormente la politica, l’istituto non esiterà a farlo, pur dicendosi “gratificato” dal calo dell’inflazione ma prevedendo che la “strada è ancora lunga”. Il tutto “prendendo decisioni volta per volta, sulla base di tutti i dati disponibili”.
L’attenzione del mercato si sposta ora sull’Europa, dove la presidente della BCE Christine Lagarde parteciperà oggi a un incontro a porte chiuse.
Dall’agenda macroeconomica, il PIL preliminare del Regno Unito nel terzo trimestre 2023 ha evidenziato una variazione nulla su base trimestrale, superiore alle attese degli analisti (-0,1%) dopo il +0,2% della ultima rilevazione. A livello tendenziale il dato mostra un incremento dello 0,6%, in linea con il dato del secondo trimestre e al di sopra del +0,5% atteso.
A settembre la bilancia commerciale ha evidenziato un deficit di 1,574 miliardi di sterline, a fronte dei 2,5 miliardi delle attese e dopo il deficit di 2,697 miliardi di agosto (dato rivisto da 3,415 mld).
Nello stesso mese la produzione industriale del Regno Unito ha registrato una variazione nulla, in linea con le attese e dopo il -0,5% di agosto (rivisto da -0,7%). Su base annua, il dato mostra un aumento dell’1,5%, in linea al dato di agosto (rivisto da +1,3%) e superiore al consensus (+1,1%).
In Italia, invece, a settembre la produzione industriale ha registrato una variazione nulla su base mensile, contro il -0,2% delle attese, dopo il +0,3% di agosto (rivisto da +0,2%). La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato una riduzione del 2%, a fronte del -4,2% del mese precedente.
Occhi nel pomeriggio sul Sentiment Università del Michigan preliminare di novembre.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,067 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 151,5. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,9%) a 80,7 dollari e il Wti (+0,9%) a 76,4 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, bene in particolare Leonardo (+2,8%) dopo i conti, seguita da Banco BPM (+1,6%), Generali Assicurazioni e Unipol (+1,1%), mentre scivolano in coda Prysmian (-4,4%), Campari (-3,9%), CNH (-3,4%) e Moncler (-3,3%).