I primi nove mesi del 2023 si sono chiusi con un utile netto consolidato di 255,1 milioni, in
crescita su base annua del 64,2% rispetto ai 155,4 milioni del pari periodo del 2022 quando scontava tuttavia l’impatto di 35,3 milioni di oneri fiscali straordinari sulla base dell’accordo quadro con l’Agenzia delle Entrate in data 19 settembre 2022 per il passaggio -datato 2008- della delega di gestione di BG Sicav alla neocostituita fabbrica prodotti BG FML.
Anche al netto di tale componente straordinaria e di altre poste variabili, l’utile netto ricorrente ha mostrato un notevole progresso su base annuale attestandosi a 249,9 milioni (+52,8%), un risultato sostenuto da una crescente diversificazione dei ricavi e da una forte efficienza operativa che conferma l’attenzione della Banca per uno sviluppo sostenibile in un contesto che rimane sfidante per la persistente volatilità dei mercati finanziari
globali.
Il margine di intermediazione è salito del 25,4% a 589,0 milioni, grazie al rialzo del margine finanziario (241,0 milioni, +121,7%) e alla tenuta delle commissioni nette ricorrenti a 337,7 milioni (-1,7%) a fronte di un debole contributo delle commissioni variabili (10,3 milioni, -41,2%) per la dinamica dei mercati nel periodo.
Al suo interno, il margine d’interesse ha messo a segno un aumento del +159,7% a 228,1 milioni beneficiando della crescita dei rendimenti degli attivi in scia all’andamento dei tassi e di una gestione attenta del costo della raccolta.
I costi operativi hanno raggiunto 193,5 milioni, con una variazione del +6,4% che include 3,5 milioni di oneri straordinari. I costi operativi ‘core’ sono stati pari a 174,4 milioni, (+6,0% a/a), di cui 4,8 milioni legati all’avvio di ‘BG Suisse Private Bank’. La variazione è in linea con gli obiettivi di piano e conferma la particolare attenzione al contenimento dei costi da parte della Banca a fronte delle dinamiche inflattive nel Paese.
Gli indici di efficienza operativa hanno mostrato un ulteriore miglioramento rispetto ai già notevoli livelli di eccellenza raggiunti: l’incidenza dei costi operativi sulle masse totali è scesa a 29bps (31bps a fine 2022) mentre il Cost/Income ratio, rettificato per le componenti non ricorrenti quali le commissioni variabili, è ulteriormente sceso al 32,8% (40,8% a fine 2022).
Il risultato operativo mette a segno un progresso del 37,4% a 395,5 milioni.
Per quanto riguarda la cosiddetta “imposta straordinaria sulle banche”, sulla base di quanto
previsto dalle disposizioni, introdotte in sede di conversione del DL 104//2023, la Banca ha optato per la destinazione dell’imposta al rafforzamento patrimoniale del gruppo procedendo alla costituzione, in base di approvazione del bilancio 2023 di una riserva patrimoniale non distribuibile e pienamente computabile nel CET1 per 26,6 milioni.
A livello patrimoniale, la Banca conferma la propria solidità con il CET1 ratio al 17,3% e il Total Capital ratio (TCR) al 18,5% al 30 settembre 2023, livelli ampiamente superiori ai
requisiti minimi richiesti dal processo di revisione e valutazione prudenziale SREP di
8,0% per il CET1 ratio e 12,3% per il TCR. I ratios di capitali sono calcolati considerando una previsione di distribuzione del capitale pari al 80% degli utili generati, secondo le linee guida definite per la dividend policy in side di avvio del piano strategico triennale 2022-2024.
Il Leverage ratio si è attestato al 5,3%, ben al di sopra del minimo regolamentare del
3%.
Rlevati gli indicatori di liquidità della banca: LCR-Liquidity Coverage ratio al 334% (338% a fine 2022) e il NSFR-Net Stable Funding ratio al 215% (da 203% a fine 2022) ampiamente superiori ai requisiti regolamentari.
Le masse totali di Banca Generali a fine settembre sono salite al nuovo massimo storico di 88,8 miliardi, segnando così un ulteriore passo in avanti nel percorso di sviluppo dimensionale (+6,9% da inizio anno). La crescita delle masse ha beneficiato del buon risultato dell’attività commerciale e del miglioramento della performance degli attivi.
Nonostante la forte crisi dei mercati finanziari nel 2022 e il cambio di paradigma sui tassi, Banca Generali conferma i target finanziari del Piano triennale 2022-2024: 1) flusso cumulato di raccolta netta compreso tra 18,0-22,0 miliardi per il 2022-2024; 2) crescita media ponderata (CAGR) degli utili ricorrenti pari al 10-15% nell’arco del triennio 2021-2024; 3) distribuzione di dividendi cumulati pari a 7,5-8,5 euro per azione nel periodo 2022-2025 (vista per cassa).
Banca Generali si conferma ad oggi in linea o al di sopra di suddetti target.