Seduta cauta per i principali listini asiatici dopo la chiusura positiva di venerdì a Wall Street, in attesa dell’inflazione Usa e dell’incontro tra Joe Biden e Xi Jinping.
Shanghai e Shenzhen scambiano rispettivamente +0,2% e +0,5%. Hong Kong guadagna lo 0,4%. Poco mosso il Giappone con Nikkei +0,1% e Topix in parità.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +2%, lo S&P500 a +1,6% e il Dow Jones a +1,2%.
Lo sguardo degli investitori è già focalizzato sull’indice statunitense dei prezzi al consumo, in uscita domani, che dovrebbe evidenziare per ottobre un rallentamento dell’inflazione al +3,3% su base annua rispetto al +3,7% del mese precedente.
Nel frattempo, stanno emergendo ulteriori segnali di distensioni nelle relazioni tra Stati Uniti e Cina in vista del vertice di mercoledì tra Biden e Xi Jinping, con Pechino che starebbe valutando anche la possibilità di riprendere gli acquisti di aerei Boeing. Acquisti che erano stati sospesi dal 2017 a causa delle crescenti tensioni tra Usa e Cina.
Dall’agenda macroeconomica giapponese, i prezzi alla produzione di ottobre sono calati dello 0,4% m/m a fronte della stabilità stimata dal consensus dopo il -0,2% (rivisto da -0,3%) di settembre. Anno su anno la variazione è stata del +0,8%, in rallentamento più delle attese (stima +0,9%) dal precedente +2,2% (rivisto da +2%).
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,069 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 151,7. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,8%) a 80,8 dollari e il Wti (-0,8%) a 76,6 dollari al barile.