Nei nove mesi 2023, i Ricavi da contratti con clienti del gruppo Esprinet si attestano a 2.744,9 milioni, in calo del 15% su base annua. L’andamento del terzo trimestre (839,1 milioni, -19% rispetto a Q3 2022) accentua il ritardo registrato nel primo semestre (-13% rispetto ai primi sei mesi 2022).
Il Margine Commerciale Lordo è pari a 154,1 milioni (-8% rispetto al dato dei nove mesi 2022). L’effetto dell’aumento del margine percentuale (5,61% nel periodo gennaio/settembre 2023 contro 5,22% nello stesso periodo del 2022 e che si attesta al 5,80% nel terzo trimestre 2023), conseguenza della maggiore incidenza delle categorie di prodotto alto marginanti che, in linea con la strategia del Gruppo, aumentano il proprio peso sui ricavi al 46% dal 41% al 30 settembre 2022, non riesce a compensare la riduzione dei ricavi.
L’EBITDA adjusted, al lordo di costi di natura non ricorrente sostenuti dalla capogruppo in relazione all’accordo tombale raggiunto con l’Agenzia delle Entrate, è pari a 36,6 milioni (-33% a/a) con il relativo margine all’1,33% vs l’1,69% nello stesso periodo del 2022, scontando l’aumento del peso dei costi operativi (dal 3,53% al 4,28%) in conseguenza principalmente dei fenomeni inflattivi e dell’adeguamento dei contratti collettivi nazionali del lavoro.
L’EBIT adjusted è pari a 22,2 milioni (-47% a/a) con la relativa incidenza sui ricavi che flette allo 0,81% dall’1,29%.
L’EBIT è negativo per 4,2 milioni (vs +39,2 milioni del periodo gennaio-settembre 2022).
L’utile ante imposte adjusted è pari a 11,9 milioni vs 34,3 milioni al 30 settembre 2022, scontando anche l’aumento dei costi finanziari dovuti sia all’aumento dei tassi di interesse.
L’utile netto adjusted è pari a 8,4 milioni vs 25,0 milioni nei nove mesi del 2022.
L’utile netto per azione ordinaria, che tiene conto dell’impatto complessivo dei costi sostenuti dalla capogruppo in relazione all’accordo tombale raggiunto con l’Agenzia delle Entrate per un totale di 33,3 milioni, è pari a -0,50 euro, rispetto a 0,47 euro dei tre trimestri 2022.
L’indebitamento finanziario netto aumenta a 260,6 milioni da 83,0 milioni a fine anno 2022. Il dato a fine settembre 2022 era pari a 382,5 milioni e il miglioramento consegue alle azioni di contenimento del livello di capitale circolante investito netto rispetto ai valori accumulati nel corso dell’esercizio 2022. La società sottolinea che va sempre considerato comunque che il valore della posizione finanziaria netta puntuale è influenzato da fattori tecnici quali la stagionalità del business, l’andamento delle cessioni “pro-soluto” di crediti commerciali (factoring, confirming e cartolarizzazione) e la dinamica dei modelli comportamentali di clienti e fornitori nei diversi periodi dell’anno. Pertanto, non è
rappresentativa dei livelli medi di indebitamento finanziario netto osservati nel periodo.
I citati programmi di factoring e cartolarizzazione, i quali definiscono il completo trasferimento dei rischi e dei benefici in capo ai cessionari e contemplano quindi la cancellazione dei crediti dall’attivo patrimoniale in conformità al principio contabile IFRS 9, determinano un effetto complessivo sul livello dei debiti finanziari netti consolidati al 30 settembre 2023 quantificabile in 244,0 milioni (404,3 milioni al 30 settembre 2022 e 364,2 milioni al 30 giugno 2023).
Per il prosieguo del 2023 il Gruppo, fiducioso dell’efficacia della propria strategia, conferma la guidance 2023 dell’EBITDA Adj. nella fascia tra i 70 e gli 80 milioni, riportandosi indicativamente ai valori dell’esercizio 2020, ma con un Gross Profit margin ben superiore.
Nel 2024, dopo l’Assemblea degli Azionisti e il rinnovo del Cda, Esprinet presenterà una revisione del Piano Industriale alla luce delle profondamente mutate condizioni dello scenario macroeconomico e geopolitico, nonché dei relativi effetti sul settore ICT, su cui erano basate le stime di crescita al 2024.