Al 30 settembre 2023 i ricavi consolidati di Garofalo Health Care erano pari a 263,1 milioni (+11,2% a/a). Nel confronto con il precedente periodo, tali risultati includono il
contributo aggiuntivo su 9 mesi di GVDR, acquisita a dicembre 2022, e quello su 5 mesi di Sanatorio Triestino, acquisita nel maggio scorso.
A parità di perimetro, la crescita è stata del 4%, beneficiando principalmente dell’incremento dell’attività verso i pazienti privati (+11%) e FuoriRegione (+5%).
L’operating EBITDA adjusted si è attestato a 51 milioni (+20,4%), con una marginalità del 19,4% (17,9% nei 9M22). A parità di perimetro, la crescita è stata del 13,5%. Tale risultato – spiega una nota – ha beneficiato, oltre che di maggiori volumi di produzione, di costi energetici in deciso calo rispetto ai 9M22 e sostanzialmente allineati ai livelli registrati nel 2021, anno precedente lo “shock energetico”.
L’utile netto del gruppo si è attestato a 18,4 milioni (+9,8%).
Al 30 settembre 2023 la posizione finanziaria netta è risultata pari a 129,3 milioni. Escludendo le partite non ricorrenti, la PFN sarebbe stata pari a 101,6 milioni, in miglioramento di 43,4 milioni rispetto al 31 dicembre 2022.
Tali partite non ricorrenti – aggiunge la società – sono principalmente riconducibili all’acquisizione di Sanatorio Triestino, al versamento – in occasione del signing e a titolo di caparra – di parte del prezzo dovuto nell’ambito dell’operazione di acquisizione degli asset ospedalieri del Gruppo Aurelia 80, oltre a investimenti di ampliamento e ad altre partite relative per lo più ai costi per M&A e all’acquisto di azioni proprie.