I ricavi consolidati nei primi nove mesi del 2023 sono stati pari a 91,1 milioni, rispetto a 96,6 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2022.
L’effetto dei cambi è stato negativo e pari a -1,2% (-1,2 milioni), mentre la variazione del perimetro di consolidamento ha generato un incremento dei ricavi pari a +2,5% (+2,4 milioni).
Il calo organico (-7%, pari a -6,7 milioni) è principalmente imputabile alla Divisione Packaging (contrazione dei consumi causa crisi inflattiva, con ripercussioni negative sull’intera filiera del packaging, e overstock di materie prime nel mercato del converting per acquisti eccessivi effettuati nel 2022 in previsione di un aumento considerevole dei costi)
e alla Divisione Chemicals (rallentamento del mercato consumer electronics concentrato nel primo semestre 2023, ma in ripresa a partire dal terzo trimestre, anche grazie allo smaltimento delle scorte).
L’utile industriale lordo consolidato è stato pari a 37,2 milioni nei primi nove mesi del 2023, rispetto a 40,3 milioni nel corrispondente periodo del 2022, mentre il margine industriale lordo è passato dal 41,7% al 40,8%: la riduzione è conseguenza del sopra citato calo delle vendite nella Divisione Packaging e in quella Chemicals, nonché della minore marginalità nella Divisione High Vacuum, caratterizzata da un mix di prodotto più sfavorevole.
L’effetto dei cambi è stato negativo e pari a -0,9 milioni, mentre l’acquisto dell’intero capitale sociale di SAES RIAL Vacuum S.r.l. a fine maggio 2022 ha contribuito all’incremento del risultato industriale lordo per +0,6 milioni (Divisione High Vacuum). Si segnala, infine, un costo non ricorrente pari a 0,3 milioni, per la fuoriuscita di un dirigente della Capogruppo (Divisione Industrial).
L’EBITDA consolidato è stato negativo e pari a -0,8 milioni (+4,7 milioni dei 9M22), ma scorporando i costi non ricorrenti che hanno penalizzato i primi nove mesi del 2023 (costi per severance, pari a -1,5 milioni, nonché costi legati alla governance pari a -0,9 milioni) l’EBITDA sarebbe stato positivo e pari a +1,5 milioni.
Il risultato da attività operative in esercizio è stato negativo per -9,5 milioni e si confronta con -19,4 milioni nel corrispondente periodo del 2022: nonostante un risultato operativo in calo, il risultato da attività operative in esercizio è in netto miglioramento grazie al miglior andamento della gestione finanziaria, penalizzata nello scorso esercizio dal forte calo nel fair value dei titoli in portafoglio.
Il risultato da attività operative destinate alla vendita ammonta a +6 migliaia di euro
(+23,2 milioni nel corrispondente periodo del 2022) ed include il risultato del business medicale oggetto di futura cessione (+26,5 milioni, rispetto a +23,2 milioni nei 9M22), nonché gli oneri accessori correlati alla transazione straordinaria (-26,5 milioni, inclusivi di costi di consulenza per -11,4 milioni e del fair value del contingent derivative stipulato a sostegno della cessione, pari a -15,1 milioni).
Il risultato consolidato è stato pari a -9,5 milioni, rispetto a un valore positivo e pari a +3,8 milioni nel corrispondente periodo del 2022: la riduzione è esclusivamente attribuibile agli oneri correlati all’operazione di cessione, pari complessivamente a -26,5 milioni, al netto dei quali il risultato netto sarebbe stato positivo e pari a circa +17 milioni.
La posizione finanziaria netta consolidata al 30 settembre 2023 è negativa per -20,8 milioni. Tale importo non comprende gli asset finanziari netti (pari a +20,5 milioni) relativi alle due società USA oggetto di cessione in data 2 ottobre 2023, che sono stati riclassificati fra le attività (passività) destinate alla vendita. Al lordo di tale importo, la posizione finanziaria netta sarebbe stata pari a -0,3 milioni, in calo rispetto a +64,3 milioni al 31 dicembre 2022.
Nei prossimi trimestri la società si aspetta che si consolidino ulteriormente la crescita delle vendite e quella dei risultati, che beneficeranno inoltre degli effetti della fortissima posizione finanziaria.