Hera – Risultati record nel terzo trimestre 2023 solido punto di partenza per il Piano al 2027

In un’intervista a Market Insight il Presidente esecutivo del Gruppo Hera, l’Ingegnere Cristian Fabbri, ha offerto un’analisi sui principali elementi che hanno trainato i solidi risultati al 30 settembre 2023, fornendo anche uno sguardo al prossimo futuro.

“I risultati di periodo evidenziano una rilevante creazione di valore per tutti gli stakeholder: abbiamo superato il miliardo di Ebitda nei primi nove mesi dell’anno con una crescita record del 15%. Contemporaneamente abbiamo incrementato gli investimenti del 19%, garantendo ritorni sul capitale investito del 9%, e abbiamo continuato a ridurre il debito. Tutti i nostri business hanno contribuito alla crescita, sostenuta per oltre l’80% dal Energy supply grazie all’incremento del 9% dei clienti, che hanno raggiunto i 3,8 milioni di unità, e ai servizi per la decarbonizzazione”, spiega il Presidente Fabbri.

“Significativo anche il contributo dei mercati di ultima istanza che a settembre abbiamo consolidato vincendo 17 dei 18 lotti disponibili per il gas. La crescita organica e le 5 operazioni societarie di questi nove mesi sono state orientate ad innovazione, resilienza decarbonizzazione ed economia circolare, contribuendo all’incremento del margine a valore condiviso che ha superato il 54% del totale, continuando a generare benefici incrementali per i territori nei quali operiamo. Proseguiamo quindi velocemente il percorso di sviluppo definito nel piano industriale mantenendo il portafoglio di business equilibrato e cogliendo le opportunità di creazione di valore che ci consentono di accelerarne l’esecuzione”.

Crescita a doppia cifra dall’EBITDA all’ultima riga del Conto Economico

Cristian Fabbri, Presidente esecutivo del Gruppo Hera

“I primi nove mesi del 2023 presentano una crescita a doppia cifra che dall’EBITDA arriva fino all’ultima riga del Conto Economico con una qualità di crescita che è trasversale: dalla gestione operativa, finanziaria e fiscale a tutte le attività del portafoglio multi-utility della società, che oltre a ottimi risultati economico-finanziari, hanno portato un importante contributo alla transizione energetica e alla circolarità”, esordisce il Presidente.

Una performance maggiormente apprezzabile se si considera che è stata conseguita in uno scenario particolarmente sfidante su diversi fronti. “In questi 9 mesi, infatti, oltre a operare in modo positivo in un contesto globale incerto, che continua a generare una crescita inflattiva generalizzata e un aumento del costo del denaro, la multi-utility ha anche dimostrato grande resilienza nell’affrontare la situazione di emergenza venuta a crearsi in occasione dei fenomeni meteoclimatici estremi incorsi nel territorio di riferimento. Inoltre, le miti temperature dello scorso inverno hanno limitato i consumi di gas mentre la crisi energetica del 2022 ha innescato nuovi trend che portano alla riduzione dei consumi per ottimizzare i costi delle bollette”.

Profilo di rischio equilibrato e investimenti importanti

“Non solo abbiamo raggiunto importanti risultati ma abbiamo anche mantenuto un equilibrato profilo di rischio e incrementato gli investimenti”, afferma Fabbri.

In questo periodo, potendo contare su una significativa generazione di cassa, Hera infatti ha realizzato nuove operazioni di M&A, incrementato gli investimenti operativi e remunerato gli azionisti con dividendi in crescita del 4%, ribadendo l’obiettivo strategico di ridurre la leva, per mantenere un profilo di rischio conservativo. A fine settembre 2023 il rapporto Debt/Ebitda è infatti sceso a 2,91x, rispetto ai 3,62x di settembre 2022, prima dell’inizio della vendita di tutto il gas stoccato a partire dal 4Q del 2022.

“Con gli investimenti realizzati, vogliamo continuare ad alimentare la crescita futura, in linea con il Piano industriale”, osserva l’ingegnere, ricordando come gli investimenti netti e le acquisizioni societarie realizzati nei 9M 2023 hanno raggiunto i 593 milioni, ovvero il 19% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

“L’investimento di 77 milioni in operazioni di M&A ha permesso al Gruppo di diventare leader in aree strategiche di business, mentre circa 516 milioni di investimenti operativi netti sono stati destinati a attività regolate che presto avranno una remunerazione maggiore”.

Il contributo dell’area Energy

Peraltro, l’area Energy è quella che più ha contribuito alla crescita dell’Ebitda con 112 milioni dei 132 milioni di incremento a livello di Gruppo. Determinante è stata la conquista, in questi nove mesi del 2023, di 310 mila nuovi clienti sia nel mercato liberalizzato e di ultima istanza, sia nel segmento Consip, dedicato alle utenze della Pubblica Amministrazione, in cui era Hera è risultata aggiudicataria di 4 gare sul totale delle 17 indette. Inoltre, nel 3Q si è aggiudicata importanti gare nel segmento Default e FUI, con una durata di due anni e interessanti marginalità.

Sempre nell’area Energy, hanno contribuito anche le attività di decarbonizzazione dei consumi, portando 44 milioni in termini di crescita dell’Ebitda di Gruppo, sostenuti in parte dagli incentivi fiscali del SuperEcobonus e in parte stimolate da una domanda crescente di servizi per favorire consumi più sostenibili, che non sembra destinata ad esaurirsi.

Si tratta di una “domanda particolarmente importante perché contribuisce a decarbonizzare i consumi dei clienti, fondamentale per rispettare l’impegno a ridurre le emissioni CO2 del 37% entro il 2030, dove l’ambito di manovra importante è lo «scope 3» sui clienti, avendo noi già da tempo abbattuto le nostre emissioni”.

“Alla crescita dell’Ebitda, hanno contribuito anche altre attività legate alla sostenibilità – sottolinea il Presidente – e lo dimostrano le buone performance dell’area trattamento”.

“Altri contributi sono arrivati dai buoni risultati che i nostri impianti WTE hanno consuntivato in termini di produzione di energia e dall’allargamento del perimetro nel settore delle bonifiche ambientali e nel global service dei rifiuti industriali, grazie alla partnership con ACR di Reggiani Albertino Spa. Infine, la particolare attenzione che abbiamo riservato alle attività per il riciclo dei rifiuti ha permesso un ulteriore sviluppo della raccolta differenziata che al 30 settembre 2023 si attesta al 71,4%, in crescita del 4,6% rispetto ai primi nove mesi del 2022”.

Si rafforzano gli indici di redditività e migliora il leverage

Nonostante l’assorbimento di cassa per i maggiori investimenti, il leverage è migliorato, chiarisce Fabbri.

“In questi primi nove mesi abbiamo generato un cash flow operativo che ha coperto gli investimenti operativi e finanziari, oltre alla distribuzione di dividendi, producendo un surplus di cassa di 101 milioni, che ha prodotto una riduzione della PFN, portando il leverage a 2,91x a fine settembre 2023”.

I risultati della trimestrale hanno prodotto inoltre un rafforzamento in termini di creazione di valore come mostrano i ritorni, con il ROI che ha raggiunto il 9,0%, e il ROE che, dal 9,0% nel 3Q 2022, si è attestato al 10,6% nel 3Q 2023.

“Abbiamo beneficiato anche delle efficaci operazioni di liability management che hanno ottimizzato la struttura e il costo del debito. Le operazioni di rifinanziamento, concluse con successo dal 2Q 2023 in poi, hanno permesso a Hera di raccogliere mezzi per 1,5 miliardi. Oggi Hera può quindi contare su una struttura del debito che per il 97% è a tasso fisso, con una duration media di 5,5 anni e un costo medio del 2,8%, in linea con il 2,6% registrato a fine settembre 2022”, aggiunge l’ingegnere.

“Guardiamo pertanto al futuro da una posizione di forza – rimarca il Presidente – perché un livello di leverage ben al di sotto delle 3x, in linea con la storica politica prudenziale della multiutility, ci consente di essere pronti a cogliere opportunità che si dovessero prospettare nei mercati di riferimento che sono ancora molto frammentati”.

“Ben sapendo che le nostre scelte, come sempre, saranno orientate a mettere a segno ulteriore crescita mantenendo un conservativo profilo di rischio, in una logica guidata dalla volontà di creare valore per tutti gli stakeholder – conclude Cristian Fabbri – crediamo che questi risultati siano un solido punto di partenza su cui innestare il Piano al 2027, che verrà presentato a inizio 2024”.