Seduta tonica per i principali listini asiatici dopo la chiusura in denaro di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,5 e lo 0,6%. Ancora meglio Hong Kong (+3,8%) e il Giappone Nikkei a +2,5% e Topix a +1,2%.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +2,4%, lo S&P500 a +1,9% e il Dow Jones a +1,4%.
Il sentiment continua a beneficiare dell’inatteso rallentamento dell’inflazione statunitense che ha rafforzato l’aspettativa che si siano concluse le strette monetarie da parte della Federal Reserve.
I mercati ora stimano una probabilità scesa quasi a zero per un altro rialzo dei tassi e si attendono un taglio di 50 punti base al costo del denaro entro luglio.
I funzionari della Fed hanno accolto con favore gli ultimi dati sull’inflazione, aggiungendo tuttavia che c’è ancora molta strada da fare prima che si raggiunga l’obiettivo del 2%.
Ad alimentare la fiducia degli investitori contribuisce anche la decisione della banca centrale cinese di iniettare la maggiore quantità di liquidità dal 2016 nel sistema bancario nel tentativo di rilanciare la crescita.
Altro tema centrale è l’atteso incontro odierno tra il presidente cinese Xi Jinping e il suo omologo americano Joe Biden che dovrebbe favorire un allentamento delle tensioni tra le due potenze.
Infine, la Camera degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge temporaneo sui finanziamenti governativi che ridurrebbero notevolmente il rischio di shutdown nel Paese. Il testo passerà ora al Senato dove ci si aspetta che arriverà il via libera anche da parte della maggioranza democratica sebbene la norma non inclusa gli aiuti a Ucraina e Israele sostenuti da tale schieramento politico.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,087 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 150,6. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,5%) a 82,9 dollari e il Wti (+0,7%) a 78,6 dollari al barile.