Le borse europee proseguono senza una direzione univoca nel pomeriggio con l’andamento sotto la parità di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib vira in negativo con un -0,5% a 29.331 punti, debole come il Ftse 100 di Londra (-0,9%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%) mentre resistono il Dax di Francoforte (+0,5%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,4%). Oltreoceano il Dow Jones cede lo 0,3%, il Nasdaq lo 0,2% e lo S&P500 lo 0,1%.
Gli ultimi dati macroeconomici hanno sottolineato un graduale raffreddamento dell’economia statunitense e rafforzato l’aspettativa secondo cui la Federal Reserve abbia concluso il suo ciclo di strette monetarie, in un contesto già di rallentamento dell’inflazione.
Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione Usa sono infatti aumentate, oltre le attese a 231mila unità, ai massimi degli ultimi due anni, sottolineando le crescenti sfide che i disoccupati devono affrontare nel trovare nuovi posti di lavoro.
La produzione industriale di ottobre è scesa più delle attese a -0,6% m/m, riflettendo in gran parte una contrazione dell’attività legata agli scioperi presso le case automobilistiche e i fornitori di componenti.
La presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, ha affermato che, sebbene l’inflazione si sia raffreddata, ci vorrà del tempo prima che ritorni completamente all’obiettivo del 2%, aggiungendo che ci sono molte incertezze sulle prospettive economiche.
Nel Vecchio Continente, Christine Lagarde, nel ruolo di presidente anche dello European Systemic Risk Board, ha affermato che “ad oggi il sistema finanziario dell’Europa ha evitato lo scenario peggiore di gravi rischi sistemici che si materializzassero contemporaneamente. Ma i policy maker devono restare proattivi e attenti ai rischi sulla stabilità finanziaria e a quando emergono”.
Dall’agenda macroeconomica europea, a settembre la bilancia commerciale italiana ha evidenziato un surplus di 2,346 miliardi, in aumento rispetto agli 1,951 miliardi di agosto (rivisto da 2,07 miliardi).
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,088 e il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 150,5. Tra le materie prime, il petrolio torna in forte calo con il Brent (-3,3%) a 78,5 dollari e il Wti (-3,6%) a 73,9 dollari al barile.
Tornando a Piazza Affari, prosegue in vetta A2A (+2,4%), seguita da Hera (+1,9%) ed Erg (+1,8%) mentre arretrano in particolare Saipem (-3,9%), Tenaris (-3,6%) e Diasorin (-3%).