Mercati – Europa prosegue sparsa a metà seduta con Piazza Affari a -0,2%

Le borse europee proseguono senza una direzione precisa a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano poco sopra la parità.

A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 29.449 punti, sotto la parità come il Dax di Francoforte (-0,2%) e Ftse 100 di Londra (-0,1%), mentre avanzano Cac 40 di Parigi (+0,3%) e Ibex35 di Madrid (+0,7%).

Crescono le speculazioni secondo cui la Federal Reserve si sta avvicinando alla fine del suo ciclo di stretta monetaria.

I commenti accomodanti di alcuni funzionari della Fed della scorsa settimana hanno rafforzato le scommesse che la banca centrale abbia finito con i suoi aumenti dei tassi di interesse.

I trader stanno attualmente scontando una probabilità del 30% circa di un primo taglio dei tassi della Fed a marzo, dopo che il vicepresidente per la supervisione Michael Barr ha detto venerdì che i funzionari sono probabilmente alla fine o quasi alla fine della loro campagna di inasprimento. Tuttavia, la presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, ha affermato che i politici non sono certi che l’inflazione sia sulla buona strada per raggiungere il loro obiettivo del 2%.

L’attenzione degli investitori è rivolta anche alla pubblicazione dei verbali delle riunioni della Fomc e della Bce e sui discorsi, in settimana, di molti funzionari delle banche centrali, tra cui la presidente della Bce, Christine Lagarde, e il governatore della BoE, Andrew Bailey.

Sempre sul fronte delle banche centrali, la Banca popolare cinese ha aumentato il suo tasso di riferimento giornaliero per la valuta al massimo da agosto. Lunedì gli istituti di credito commerciali della nazione hanno mantenuto invariati i tassi di prestito di riferimento, in linea con la decisione della banca centrale di questo mese di mantenere i tassi ufficiali a favore di altri mezzi per sostenere gli stimoli alla spesa.

In tema di politica internazionale, Javier Milei è il nuovo presidente dell’Argentina: il candidato liberista ha sconfitto il ministro dell’Economia Sergio Massa vincendo il ballottaggio di domenica.

Sul fronte macro, a ottobre l’indice dei prezzi alla produzione in Germania ha registrato un calo dello 0,1% su base mensile rispetto alla variazione nulla delle attese e al -0,2% di settembre. Il dato su base annua evidenzia un calo dell’11,0% confermando le previsioni degli analisti, in recupero rispetto al -14,7% del mese precedente.

Atteso nel pomeriggio dagli Stati Uniti il Leading index di ottobre.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,093 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 148,3. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,3%) a 81,6 dollari e il Wti (+1,3%) a 77,1 dollari al barile, in scia alle aspettative secondo cui l’Opec e i suoi alleati stanno considerando ulteriori tagli alla produzione.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 172 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,33%, dopo che Moody’s venerdì, contrariamente alle attese di molti, ha alzato l’outlook sull’Italia portandolo da negativo a stabile, lasciando invariato il rating a Baa3. Domani, invece, è atteso il pronunciamento della Commissione Europea sulla legge di Bilancio per l’anno prossimo.

Tornando a Piazza Affari, fanno meglio Amplifon e CNH (+2%), seguite da Moncler e Inwit (+1,7%), mentre arretra in particolare Generali Assicurazioni (-1,4%). Si segnala che sul Ftse Mib hanno staccato dividendo Banca Mediolanum (0,28 euro acconto 2023), Eni (0,23 euro seconda tranche 2023), Intesa Sanpaolo (0,1440 euro acconto 2023), Mediobanca (0,85 euro), Poste Italiane (0,237 euro acconto 2023), Recordati (0,57 euro acconto 2023) e Terna (0,1146 euro acconto 2023).