L’Inviato Speciale Presidenziale per il Clima degli Stati Uniti, John Kerry, ha visitato oggi la sede di Commonwealth Fusion Systems (CFS) a Devens, Massachusetts, vicino Boston, insieme all’Amministratore Delegato di CFS, Bob Mumgaard e all’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi.
CFS, spin-off del Massachusetts Institute of Technology (MIT), sta lavorando per arrivare alla commercializzazione di centrali elettriche a fusione. Eni, investitore strategico che collabora al progetto, ha svolto un ruolo chiave nel sostenere la rapida crescita di CFS sin dalla sua fondazione nel 2018. CFS sta attualmente costruendo SPARC, progettato per essere il primo sistema di confinamento magnetico al mondo per la produzione di energia netta. SPARC farà strada ad ARC, concepito per essere la prima centrale elettrica commerciale, in grado di immettere energia elettrica da fusione nella rete. ARC si prevede essere operativa nei primi anni del 2030.
La visita strategica evidenzia l’importanza della fusione come energia sicura, sostenibile e virtualmente inesauribile che andrà a contribuire in maniera rivoluzionaria alla transizione energetica. Il vantaggio della commercializzazione dell’energia da fusione è che questa non genera emissioni di gas serra. L’energia da fusione è costante e affidabile e ciò la rende una fonte estremamente interessante per l’industria energetica. Il processo di fusione nucleare è inoltre virtualmente inesauribile perché utilizza come combustibile una miscela di due isotopi dell’idrogeno: il deuterio e il trizio. Inoltre, la tecnologia di confinamento magnetico si avvale di potenti campi magnetici per isolare, alimentare e mantenere la reazione di fusione.
La visita al CFS da parte di John Kerry e Claudio Descalzi fa seguito a un Accordo di Cooperazione Tecnologica recentemente siglato tra Eni e CFS con l’obiettivo di accelerare l’industrializzazione dell’energia da fusione. Eni è stata la prima società energetica a credere e investire nella fusione, che – una volta portata a livello industriale – potrebbe fornire un contributo significativo alla decarbonizzazione fornendo grandi quantità di energia a zero emissioni di carbonio. Nello specifico, questa collaborazione mira ad accelerare lo sviluppo industriale di centrali elettriche a fusione, nonché una serie di progetti attualmente in fase di sviluppo che potrebbero includere supporto operativo e tecnologico, sviluppo tecnologico, esecuzione progettuale attraverso la condivisione di metodologie mutuate dall’industria energetica, nonché rapporti con gli stakeholder.