Seduta a due velocità per i principali listini asiatici mentre Wall Street è rimasta chiusa ieri per il Giorno del Ringraziamento.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,6 e l’1%, Hong Kong è in calo dell’1,7%. Tiene il Giappone, in riapertura dopo la festività, con Nikkei e Topix a +0,5%.
Resta monitorata la situazione economica cinese in scia anche ai rumour secondo cui il Paese potrebbe consentire alle banche di offrire prestiti a breve termine non garantiti a costruttori qualificati come ultimo tentativo di arrestare la crisi immobiliare.
Occhi nel contempo sulle banche centrali dopo le parole del membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea, Francois Villeroy de Galhau, secondo cui l’Eurotower non aumenterà nuovamente i tassi, a meno che non si verifichi un evento inaspettato.
Dall’agenda macro, l’inflazione giapponese ha accelerato a ottobre sebbene il dato sia stato leggermente inferiore alle attese, con prezzi al consumo aumentati del 3,3% su base annua, al di sotto del +3,4% stimato ma superiore al precedente +3%. Un dato che contrasta con la previsione della Banca del Giappone di un rallentamento dell’inflazione e che probabilmente rafforza le aspettative di una normalizzazione della politica monetaria.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,091 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 149,4. Tra le materie prime, in leggero rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,1%) a 81,5 dollari e il Wti (+0,2%) a 76,5 dollari.