Mercati – Prevista partenza poco sotto la parità

Attesa partenza poco sotto la parità per le principali borse europee con l’attenzione che resta in particolare sulla politica monetaria e l’agenda macroeconomica.

Ferma ieri Wall Street per il Giorno del Ringraziamento mentre oggi chiude prima per il Black Friday.

Sui mercati asiatici, Tokyo, in riapertura dopo la festività, ha terminato a +0,5%, Hong Kong cede il 2% e Shanghai lo 0,7%.

Sul fronte delle banche centrali, in attesa del discorso di stamattina di Christine Lagarde, il membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea, Francois Villeroy de Galhau, ha affermato che l’Eurotower non aumenterà nuovamente i tassi, a meno che non si verifichi un evento inaspettato.

Rimane sotto i riflettori anche la situazione economica cinese in scia ai rumour secondo cui il Paese potrebbe consentire alle banche di offrire prestiti a breve termine non garantiti a costruttori qualificati come ultimo tentativo di arrestare la crisi immobiliare.

Dall’agenda macro, occhi sull’IFO tedesco di novembre mentre nel pomeriggio l’attenzione si concentrerà sui dati PMI statunitensi preliminari del mese corrente.

Secondo la lettura finale, nel 3Q 2023 il Pil destagionalizzato della Germania ha riportato un calo dello 0,1% su base trimestrale, in linea con il consensus e la rilevazione preliminare. Su base annua e non destagionalizzata, il Pil ha segnato un -0,8%, in linea con le attese e confermando la lettura preliminare.

L’inflazione giapponese ha accelerato a ottobre sebbene il dato sia stato leggermente inferiore alle attese, con prezzi al consumo aumentati del 3,3% su base annua, al di sotto del +3,4% stimato ma superiore al precedente +3%. Un dato che contrasta con la previsione della Banca del Giappone di un rallentamento dell’inflazione e che probabilmente rafforza le aspettative di una normalizzazione della politica monetaria.

Tornando a Piazza Affari, da monitorare i titoli bancari dopo che è stato firmato l’accordo del credito, che riguarda 270 mila lavoratori e prevede, oltre ad aumenti salariali ,anche una riduzione di mezz’ora, a 37 ore, dell’orario settimanale.