Domina la debolezza sui principali listini asiatici dopo chiusura incerta venerdì a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,3 e lo 0,4%, sottotono come Hong Kong (-0,3%) e il Giappone con Nikkei -0,5% e il Topix a -0,4%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +0,3%, lo S&P500 a +0,1% e il Nasdaq a -0,1%.
Il rallentamento della crescita dei profitti industriali cinesi di ottobre al +2,7% su base annua rispetto al rialzo dell’11,9% di settembre ha indebolito la fiducia dei mercati dopo il rally azionario della scorsa settimana.
Questa crescita contenuta probabilmente manterrà le aziende più caute nell’espandersi o nell’assumere di più, il che potrebbe a sua volta aumentare la pressione sui prezzi.
In settimana l’attenzione si focalizzerà su una serie di altri dati macroeconomici chiave, tra cui l’inflazione dell’Eurozona, i PMI cinesi e i consumi personali statunitensi giovedì, i PMI statunitensi, europei e cinesi venerdì.
Occhi infine sul fronte geopolitico dopo che Israele e Hamas hanno segnalato che il cessate fuoco temporaneo a Gaza potrebbe essere esteso oltre oggi per consentire il rilascio di più ostaggi e prigionieri.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,096 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 149,0. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,6%) a 80 dollari e il Wti (-0,7%) a 75 dollari.