Gli eurolistini chiudono perlopiù negativi, mentre Wall Street procede incerta, con l’attenzione rivolta in particolare alle ultime dichiarazioni della Lagarde.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 29.342 punti (-0,3%), in calo come il DAX di Francoforte (-0,4%), il CAC 40 di Parigi (-0,4%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%). Resiste l’IBEX 35 di Madrid (+0,2%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,2%, il Dow Jones e lo S&P 500 cedono rispettivamente lo 0,2% e lo 0,1%.
La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha affermato, nel suo intervento al Parlamento Europeo, che, guardando al futuro, l’Eurotower si aspetta che continuerà l’indebolimento delle pressioni sui prezzi, anche se l’inflazione complessiva potrebbe aumentare leggermente nei prossimi mesi, principalmente a causa di alcuni effetti base.
Tuttavia, aggiunge Lagarde, “le prospettive a medio termine per l’inflazione rimangono circondate da notevole incertezza”, confermando poi che, per quanto riguarda la crescita dell’area euro, il PIL rimarrà debole nel 2023 anche a causa della situazione geopolitica.
Negli Stati Uniti, Biden convoca la riunione inaugurale del Consiglio della Casa Bianca sulla Resilienza della Catena di Fornitura, pronto a svelare più di 30 nuove azioni per rafforzare le catene di approvvigionamento americana.
Gli investitori hanno iniziato intanto a puntare lo sguardo anche su una serie di dati macroeconomici chiave di questa settimana, tra cui l’inflazione dell’Eurozona, i PMI cinesi e i consumi personali statunitensi giovedì, i PMI statunitensi, europei e cinesi venerdì.
L’agenda macro di oggi ha evidenziato che a novembre l’indice manifatturiero elaborato dalla Federal Reserve di Dallas si è attestato a -19,9 punti, dopo i -19,2 punti di ottobre e al di sotto delle attese degli analisti che stimavano un valore di -16,0 punti.
Sul Forex, l’euro/dollaro oscilla in area 1,094 mentre il dollaro/yen cala a 148,9. Tra le materie prime, in calo le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,5%) a 80,0 dollari e il Wti (-0,5%) a 75,1 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 174 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,29%.
Tornando a Piazza Affari, guidano TIM (+2,6%), che vara l’organizzazione di NetCo, seguita da Hera (+1,4%) ed Erg (+1,1%). Arretrano invece in particolare Leonardo (-3,5%), Prysmian (-1,9%) e Interpump (-1,4%).