Avvio incerto per le principali borse europee con l’attenzione che resta sull’agenda macroeconomica e la situazione cinese.
A Milano, il Ftse Mib segna -0,1% a 29.404 punti, cauto come il Ftse 100 di Londra (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (0,0%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,1%).
In settimana lo sguardo si focalizzerà su una serie di dati macroeconomici chiave, tra cui l’inflazione dell’Eurozona, i PMI cinesi e i consumi personali statunitensi giovedì, i PMI statunitensi, europei e cinesi venerdì.
Sul sentiment pesa intanto il rallentamento della crescita dei profitti industriali cinesi di ottobre al +2,7% su base annua rispetto al rialzo dell’11,9% di settembre. Questa crescita contenuta probabilmente manterrà le aziende più caute nell’espandersi o nell’assumere di più, il che potrebbe a sua volta aumentare la pressione sui prezzi.
In Giappone, a ottobre, il dato finale degli ordinativi di macchine utensili ha registrato un calo del 20,6% su base annua, confermando la rilevazione preliminare. Il dato finale di settembre indicava un -11,2% anno su anno.
Nel pomeriggio, attesa negli Usa la lettura dell’attività manifatturiera Fed Dallas di novembre.
In giornata, occhi anche sulla dichiarazione introduttiva della presidente Bce Christine Lagarde all’audizione ECON, davanti alla Commissione Affari economici e monetari dell’Europarlamento.
Focus infine sul fronte geopolitico dopo che Israele e Hamas hanno segnalato che il cessate fuoco temporaneo a Gaza potrebbe essere esteso oltre oggi per consentire il rilascio di più ostaggi e prigionieri.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,095 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 149,1. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,9%) a 79,8 dollari e il Wti (-1%) a 74,8 dollari al barile.