Mercati – Europa ancora cauta nel pomeriggio su parole Lagarde, Milano flat

Le borse europee proseguono incerte nel pomeriggio con l’andamento poco mosso di Wall Street.

A Milano, il Ftse Mib è invariato a 29.425 punti, cauto come il Ftse 100 di Londra (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%). Continua a resistere invece l’Ibex35 di Madrid (+0,2%). Oltreoceano, lo S&P500 e il Dow Jones viaggiano a -0,1%, il Nasdaq in parità.

La presidente della Bce, Christine Lagarde, ha affermato, nel suo intervento al Parlamento Europeo, che, guardando al futuro, l’Eurotower si aspetta che continuerà l’indebolimento delle pressioni sui prezzi, anche se l’inflazione complessiva potrebbe nuovamente aumentare leggermente nei prossimi mesi, principalmente a causa di alcuni effetti base.

Tuttavia, aggiunge Lagarde, “le prospettive a medio termine per l’inflazione rimangono circondate da notevole incertezza”, confermando poi che, per quanto la crescita dell’area euro, il PIL rimarrà debole nel 2023 anche a causa della situazione geopolitica.

Negli Usa, Biden convoca la riunione inaugurale del Consiglio della Casa Bianca sulla Resilienza della Catena di Fornitura, pronto a svelare più di 30 nuove azioni per rafforzare le catene di approvvigionamento americana.

Gli investitori hanno iniziato intanto a puntare lo sguardo anche su una serie di dati macroeconomici chiave di questa settimana, tra cui l’inflazione dell’Eurozona, i PMI cinesi e i consumi personali statunitensi giovedì, i PMI statunitensi, europei e cinesi venerdì.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,094 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 148,8. Tra le materie prime, risale leggermente il petrolio con il Brent (+0,2%) a 80,6 dollari e il Wti (+0,1%) a 75,6 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è stabile a 174 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,3%.

Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Telecom Italia (+2,4%), che vara l’organizzazione di NetCo, seguita da Amplifon (+1,8%) ed Hera (+1,5%) mentre arretrano in particolare Leonardo (-3,5%), Unicredit (-1,1%), Iveco e Interpump a -0,7%.