Le borse europee proseguono perlopiù deboli a metà seduta in linea con l’andamento dei futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,3% a 29.264 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e il Cac 40 di Parigi (-0,5%). Resiste invece l’Ibex35 di Madrid (+0,3%).
Continua a prevalere l’aspettativa che la Federal Reserve abbia quasi completato il suo ciclo di strette monetarie con gli operatori che scontano circa 95 punti base di tagli ai tassi da parte della banca centrale americana dalla riunione di gennaio fino alla fine del prossimo anno.
Occhi sulla serie di dati macroeconomici chiave di questa settimana, tra cui l’inflazione dell’Eurozona, i PMI cinesi, i consumi personali statunitensi e il deflatore PCE giovedì, i PMI statunitensi, europei e cinesi venerdì.
Dall’agenda odierna, focus nel pomeriggio, oltreoceano, su fiducia consumatori Conference Board e Indice manifatturiero Fed Richmond di novembre.
Intanto, a novembre l’indice che misura la fiducia dei consumatori francesi si è attestato a 87 punti, al di sopra delle attese e del dato di ottobre (entrambi 84 punti).
L’indice Gfk, che misura la fiducia dei consumatori in Germania, con riferimento a dicembre si attesta a -27,8 dai -28,3 punti di novembre (rivisto da -28,1). Il dato si è rivelato superiore al consensus (-28,2 punti).
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,096 e il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 148,6. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1%) a 80,7 dollari e il Wti (+1,1%) a 75,7dollari al barile.