Avvio perlopiù negativo per le principali borse europee con gli investitori che restano intenti a monitorare i segnali di politica monetaria e l’agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 29.294 punti, debole come il Ftse 100 di Londra (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%), il Dax di Francoforte (-0,2%). Resiste invece l’Ibex35 di Madrid (+0,3%).
Continua a prevalere l’aspettativa che la Federal Reserve abbia quasi completato il suo ciclo di strette monetarie con gli operatori che scontano circa 95 punti base di tagli ai tassi da parte della banca centrale americana dalla riunione di gennaio fino alla fine del prossimo anno.
Occhi sulla serie di dati macroeconomici chiave di questa settimana, tra cui l’inflazione dell’Eurozona, i PMI cinesi, i consumi personali statunitensi e il deflatore PCE giovedì, i PMI statunitensi, europei e cinesi venerdì.
Dall’agenda odierna, focus nel pomeriggio, oltreoceano, su fiducia consumatori Conference Board e Indice manifatturiero Fed Richmond di novembre.
Intanto, a novembre l’indice che misura la fiducia dei consumatori francesi si è attestato a 87 punti, al di sopra delle attese e del dato di ottobre (entrambi 84 punti).
L’indice Gfk, che misura la fiducia dei consumatori in Germania, con riferimento a dicembre si attesta a -27,8 dai -28,3 punti di novembre (rivisto da -28,1). Il dato si è rivelato superiore al consensus (-28,2 punti).
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,094 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 148,5. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,4%) a 80,2 dollari e il Wti (+0,4%) a 75,2 dollari al barile.