I futures sull’azionario americano cedono lo 0,1-0,3%, preannunciando un avvio debole a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare all’agenda macroeconomica e alla Fed.
Chiusura ieri appena sotto la parità per i principali indici oltreoceano, con lo S&P 500 e il Dow Jones in calo dello 0,2%, il Nasdaq dello 0,1%.
Gli investitori restano intenti a monitorare i segnali provenienti dall’agenda macro: attesa oggi la rilevazione di novembre del Conference Board sulla fiducia dei consumatori, mentre domani l’attenzione verterà in particolare sulla seconda lettura del PIL Usa del terzo trimestre, previsto addirittura in miglioramento rispetto alla prima stima (+4,9%) al +5,0% annualizzato.
Giovedì, oltre al dato settimanale sulle richieste di sussidi di disoccupazione, lo sguardo sarà rivolto in particolare ai dati di ottobre sul deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla Fed.
Attenzione oggi anche alle dichiarazioni di diversi funzionari della Federal Reserve, tra cui Christopher Waller, membro del Consiglio dei governatori della Fed, e Austan Goolsbee, presidente della Fed di Chicago.
Per quanto riguarda la politica monetaria della Fed e la traiettoria futura dei tassi d’interesse, gli operatori scontano con una probabilità piuttosto bassa (circa 12%) un nuovo rialzo al meeting FOMC di dicembre o gennaio, mentre lo scenario di un taglio è scontato al momento con una probabilità del 23% per la riunione di marzo.