Gli eurolistini chiudono perlopiù positivi, mentre Wall Street procede cauta, con l’attenzione rivolta in particolare all’outlook macroeconomico globale.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 29.688 punti (+1,1%), in rialzo come il DAX di Francoforte (+1,1%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,6%), il CAC 40 di Parigi (+0,2%). Chiude in ribasso invece il Ftse 100 di Londra (-0,4%).
Oltreoceano, lo S&P 500 e il Dow Jones guadagnano lo 0,1%, il Nasdaq oscilla intorno alla parità.
Il sentiment beneficia dell’aspettativa che la Fed e la maggior parte delle altre banche centrali abbiano concluso i propri cicli di rialzi dei tassi di interesse.
Nel frattempo, l’Ocse ha pubblicato l’outlook economico dal quale emerge che “in assenza di nuovi importanti shock legati ai prezzi dei prodotti alimentari e dell’energia, l’inflazione globale dovrebbe ritornare a livelli conformi agli obiettivi fissati dalle banche centrali in gran parte delle economie entro fine 2025″.
L’inflazione “globale annuale nella zona Ocse dovrebbe rallentare progressivamente per stabilirsi rispettivamente al 5,2% e al 3,8% nel 2024 e 2025, contro il 7% del 2023″ mentre in Italia è attesa scendere dal 4,6% del 2023, al 3,1% del 2024 al 2,5% del 2025.
Per quanto riguarda il Pil, la crescita a livello mondiale dovrebbe rallentare dal 2,9% del 2023 al 2,7% del 2024 prima di risalire al 3% nel 2025. Nella zona euro, il Pil è previsto aumentare dello 0,6% nel 2023, per poi salire dello 0,9% del 2024 e dell’1,5% nel 2025. L’Italia dovrebbe riportare un +0,7% nel 2024, come stimato per il 2023, e un +1,2% l’anno dopo.
Dall’agenda macro odierna, la seconda lettura preliminare del PIL Usa del terzo trimestre ha evidenziato una crescita del 5,2% su base trimestrale, al di sopra delle attese (+5,0%) e della prima stima preliminare (+4,9%).
In Europa, la lettura preliminare di novembre dell’indice dei prezzi al consumo tedesco ha evidenziato su base mensile un calo dello 0,4%, rispetto al -0,1% delle attese e alla variazione nulla di ottobre. Il dato su base annua ha evidenziato una crescita del 3,2%, in rallentamento oltre le attese (+3,5%) rispetto al +3,8% del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende in area 1,097, il dollaro/yen a 147,4. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,7%) a 82,1 dollari e il Wti (+1,0%) a 77,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 173 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,17%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Stellantis (+5,2%), Monte Paschi (+3,8%), Bper Banca (+3,2%), STM (+2,9%). Arretrano invece in particolare Campari (-2,4%), A2a (-1,2%), Tenaris (-0,8%), TIM (-0,7%).