Avvio in rialzo a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare all’agenda macroeconomica.
Nel dettaglio, dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq guadagna lo 0,8%, lo S&P 500 lo 0,6%, il Dow Jones lo 0,2%.
Tornano praticamente a zero le probabilità che gli operatori assegnano ad una nuova stretta monetaria da parte della Fed, dopo le dichiarazioni del governatore Christopher Waller, secondo il quale il livello attuale dei tassi è sufficientemente restrittivo e la Fed è ben posizionata per riportare l’inflazione verso il target del 2%.
Gli investitori restano intenti a monitorare anche i segnali provenienti dall’agenda macroeconomica: la seconda lettura preliminare del PIL Usa del terzo trimestre ha evidenziato una crescita del 5,2% su base trimestrale, al di sopra delle attese (+5,0%) e della prima stima preliminare (+4,9%).
Inoltre, la Mortgage Bankers Association ha reso noto che nella settimana al 24 novembre le richieste di mutui ipotecari sono salite dello 0,3%, dopo il +3,0% della settimana precedente.
Domani, invece, oltre al dato settimanale sulle richieste di sussidi di disoccupazione, lo sguardo sarà rivolto in particolare ai dati di ottobre sul deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla Fed.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende in area 1,098, mentre il dollaro/yen sale a 147,6. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,9%) a 82,2 dollari e il Wti (+1,1%) a 77,2 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 anni e 10 anni scendono rispettivamente al 4,67% e al 4,29%.