Mercati asiatici – Incerti in un mix di spunti operativi

Seduta incerta per i principali listini asiatici dopo la chiusura poco mossa di ieri a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen segnano rispettivamente +0,3% e -0,3%, Hong Kong scambia +0,3%. Meglio il Giappone con Nikkei a +0,5% e Topix a +0,4%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -0,2%, lo S&P500 a -0,1% e il Dow Jones in parità.

Il sentiment si divide tra l’aspettativa che la Federal Reserve taglierà i tassi di interesse il prossimo anno e i deboli dati cinesi che hanno alimentato le speranze di un maggiore sostegno da parte delle autorità di Pechino.

I recenti interventi dei funzionari della banca centrale americana hanno complessivamente indicato che la Fed potrebbe aver terminato il proprio ciclo di strette monetarie.

Il Beige Book statunitense, ovvero il documento che sarà alla base della prossima riunione di politica monetaria, ha rilevato che la crescita economica negli Stati Uniti ha rallentato, tra ottobre e la metà di novembre, rispetto al periodo precedente, aggiungendo che “le prospettive economiche per i prossimi sei-dodici mesi sono diminuite nel periodo di riferimento”.

Riguardo all’inflazione, prosegue il documento, “gli aumenti dei prezzi si sono in gran parte attenuati in tutti i Distretti, anche se i prezzi sono rimasti elevati”, sottolineando che “la maggior parte dei Distretti prevede che gli aumenti moderati dei prezzi continueranno anche l’anno prossimo”.

In Cina, continua a preoccupare la situazione economica con un PMI manifatturiero di novembre sceso a 49,4 punti a fronte dei 49,8 stimati e dei 49,5 punti di ottobre. Il non manifatturiero è calato a 50,2 punti (consensus 50,9 punti) dai 50,6 punti della lettura precedente.

In giornata, occhi infine, sul vertice dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio e i suoi alleati (Opec+) per definire la politica produttiva del prossimo anno.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,097 e il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 147,1. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 83,1 dollari e il Wti (+0,4%) a 78,1 dollari.