Le principali borse europee proseguono moderatamente positive a metà seduta in linea con l’andamento dei futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,5% a 29.831 punti, in rialzo come il Ftse 100 di Londra (+0,5%), l’Ibex35 di Madrid (+0,4%), il Dax di Francoforte (+0,3%) e il Cac 40 di Parigi (+0,3%).
I segnali provenienti dall’agenda macroeconomica continuano ad alimentare le aspettative che le banche centrali abbiano concluso le loro politiche restrittive e siano pronte a iniziare a tagliare i tassi di interesse.
In particolare, a novembre i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno registrato un calo dello 0,5% su base mensile (dato preliminare), rispetto al -0,2% delle attese e dopo il +0,1% di ottobre. Su base annua il dato ha riportato un +2,4%, rallentando oltre le attese (+2,7%) rispetto al +2,9% del mese precedente.
In Italia, a novembre l’indice preliminare armonizzato UE dei prezzi al consumo ha registrato un progresso dello 0,7% su base annua, in rallentamento rispetto a ottobre (+1,8%), a fronte del +1,1% atteso. Su base mensile, il dato ha evidenziato un calo dello 0,4%, rispetto al -0,1% del consensus e dopo il +0,1% del mese precedente (rivisto da +0,2%).
Dati incoraggianti anche in Francia con un indice dei prezzi al consumo preliminare che ha registrato un calo dello 0,2% su base mensile, rispetto al +0,1% delle attese e del mese precedente. Anno su anno il dato ha registrato un incremento del 3,4%, in rallentamento oltre le attese (+3,7%) rispetto a ottobre (+4,0%).
Sempre oltralpe, nel terzo trimestre del 2023 il Pil finale è sceso dello 0,1% su base trimestrale, rispetto al +0,1% del preliminare e delle attese. Su base tendenziale, il dato è aumentato dello 0,6%, a fronte del +0,7% del preliminare e del consensus.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, a ottobre il tasso di disoccupazione dell’Eurozona si è attestato al 6,5%, stabile rispetto al dato di settembre, in linea con le attese.
Nello stesso mese, il tasso di disoccupazione dell’Italia è stato pari al 7,8%, al di sopra del consensus (7,4%) e del dato di settembre (7,6% rivisto da 7,4%). In Germania, a novembre il tasso di disoccupazione corretto degli effetti stagionali si è fissato al 5,9%, poco sopra la stima e la lettura precedente, entrambi al 5,8%.
Negli Stati Uniti, si attendono nel pomeriggio i dati su reddito e spesa personali di ottobre, le richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione e deflatore PCE, misura chiave dell’inflazione attentamente monitorata dalla Fed.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,092 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 147,5. Tra le materie prime, accelera il petrolio con il Brent (+1,9%) a 84,4 dollari e il Wti (+2%) a 79,4 dollari, con lo sguardo sul vertice Opec+ che definirà la politica produttiva del prossimo anno.