Mercati asiatici – Seduta mista

Seduta mista per i principali listini asiatici dopo la chiusura perlopiù in denaro di ieri a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen segnano rispettivamente +0,1% e +0,3%, Hong Kong scambia a -0,7%. Misto il Giappone con Nikkei a -0,2% e Topix a +0,3%.

Oltreoceano, il Dow Jones ha guadagnato l’1,5%, lo S&P500 lo 0,4%, mentre il Nasdaq ha ceduto lo 0,2%.

Gli investitori rimangono preoccupati per la ripresa economica cinese nonostante gli sforzi di Pechino per sostenere la crescita.

Nel frattempo, il dato PMI manifatturiero cinese stilato da Caixin ha superato le stime (50,7 punti vs 49,6 punti del consensus), suggerendo un’espansione dell’attività, ma ciò potrebbe non essere sufficiente a placare le preoccupazioni sulla capacità dell’economia di acquisire slancio in vista del prossimo anno.

Intanto, l’allentamento del deflatore PCE, una delle misure inflattive Usa maggiormente monitorate dalla Fed, ha ulteriormente alimentato le scommesse sulla fine del ciclo di inasprimento della Banca centrale americana. L’attenzione ora si rivolge ai commenti del presidente dell’istituto, Jerome Powell, attesi in giornata per ulteriori indizi sul prosieguo della politica monetaria.

Sul front geopolitico, Israele ha dichiarato di aver ripreso i combattimenti contro Hamas nella Striscia di Gaza, dopo la fine di una tregua di una settimana tra le due parti.

Tornando in Asia, dall’agenda macro giapponese è emerso che il dato finale di novembre del PMI manifatturiero della Jibun Bank si è attestato a 48,3 punti, al di sopra dei 48,1 punti della rilevazione preliminare. A ottobre, invece, il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,5%, in diminuzione rispetto al mese precedente e al di sotto delle attese (entrambi a 2,6%); il rapporto tra impiegati e candidati si è fissato a 1,30 punti, al di sopra della rilevazione di settembre e del consensus (entrambi a 1,29).

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,091 e il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla a 148,2. Tra le materie prime, petrolio in flessione con il Brent (-0,2%) a 80,7 dollari e il Wti (-0,1%) a 75,9 dollari.