Mercati – Chiusura ben intonata per le borse europee, Milano a +0,6%

Le borse europee chiudono ben intonate, mentre Wall Street viaggia in frazionale rialzo, con l’attenzione rivolta in particolare alle banche centrali e all’agenda macroeconomica.

A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 29.928 punti (+0,6%), in denaro come il CAC 40 di Parigi (+0,5%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,8%), il Ftse 100 di Londra (+1%) e il DAX di Francoforte (+1,1%).

Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,4% e il Nasdaq lo 0,2%.

Tra gli investitori crescono le aspettative che la Federal Reserve abbia concluso la sua politica restrittiva e sia pronta a iniziare a tagliare i tassi di interesse. Nuovi spunti potrebbero arrivare in serata dal numero della Fed, Jerome Powell, e da altri policy maker.

Il tutto all’indomani dei dati sul deflatore PCE, una delle misure inflattive maggiormente monitorate dalla banca centrale americana, che ha evidenziato a ottobre un rallentamento maggiore del previsto.

Giornata ricca di appuntamenti macro, con la lettura finale di novembre dell’indice Pmi manifatturiero dell’Eurozona che ha evidenziato un valore di 44,2 punti, sopra il consensus e il dato preliminare (entrambi 43,8 punti). Il valore finale di ottobre era di 43,1 punti.

Più in dettaglio, in Germania l’analogo indice per il mese di novembre (finale) ha riportato un valore di 42,6 punti, al di sopra dei 42,3 punti della rilevazione preliminare e delle attese. Il dato finale di ottobre si era attestato a 40,8 punti.

In Italia, invece, a novembre l’indice PMI relativo al Settore Manifatturiero si è attestato a 44,4 punti, in peggioramento contro le attese (45,2 punti) rispetto ai 44,9 punti di ottobre.

Sempre relativamente al nostro Paese, il PIL del terzo trimestre del 2023 (dato finale), corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato dello 0,1% su base annua, leggermente superiore al consensus e alla lettura preliminare (entrambi 0,0%). Il dato su base trimestrale mostra un +0,1%, a fronte della stabilità sia attesa sia del dato preliminare.

Negli Stati Uniti, a novembre la lettura finale dell’indice S&P Global Manifatturiero Pmi si è attestata a 49,4 punti, in linea al preliminare ma sotto il consensus (49,5 punti). Il dato finale di ottobre indicava un valore di 50,0 punti.

Sempre a novembre, secondo i dati diffusi dall’Institute for Supply Management (ISM), l’indice dell’attività manifatturiera degli Usa ha registrato un valore di 46,7 punti, in linea al dato del mese precedente ma inferiore ai 47,8 punti del consensus.

Sullo sfondo restano le tensioni geopolitiche con Israele che ha dichiarato di aver ripreso i combattimenti contro Hamas nella Striscia di Gaza dopo la fine della tregua.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,088 e il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 147. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 81,1 dollari e il Wti (+0,4%) a 76,3 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 174 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,10%.

Tornando a Piazza Affari, guida il Ftse Mib CNH (+4,9%), seguita da Prysmian (+3,3%), Saipem (+2,5%) e Tenaris (+2,1%). Arretrano invece in particolare Amplifon (-1,3%), Ferrari (-0,5%), Diasorin e Moncler (-0,4%).