Partenza positiva per le principali borse europee tra le crescenti aspettative di un allentamento delle politiche monetarie delle banche centrali.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 29.815 punti, bene come il Dax di Francoforte (+0,6%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,5%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,4%).
Il rallentamento oltre le attese del deflatore PCE, che rappresenta una delle misure inflattive Usa maggiormente monitorate dalla Fed, sta rafforzamento le aspettative che la banca centrale americana abbia concluso la sua politica restrittiva e sia pronta a iniziare a tagliare i tassi di interesse.
Lo sguardo si sposterà in giornata, per avere ulteriori indicazioni, sugli interventi della presidente della Bce Christine Lagarde, del numero della Fed, Jerome Powell, e di altri policy maker.
Nel frattempo, nonostante a novembre il Pmi manifatturiero cinese stilato da Caixin si sia attestato a 50,7 punti, in miglioramento oltre le attese (49,6) rispetto a ottobre (49,5 punti), segnalando un’espansione dell’attività, gli investitori temono che ciò potrebbe non essere sufficiente a placare le incertezze sulla capacità dell’economia del gigante asiatico di acquisire slancio in vista del prossimo anno.
Sempre dal lato macro, in Giappone, il dato finale di novembre del PMI manifatturiero della Jibun Bank si è attestato a 48,3 punti, al di sopra dei 48,1 punti della rilevazione preliminare.
A ottobre il tasso di disoccupazione nipponico si è attestato al 2,5%, in diminuzione rispetto al mese precedente e al di sotto delle attese (entrambi a 2,6%).
Occhi stamane sulle letture del PMI manifatturiero di Italia, Francia, Germania, Eurozona e Regno Unito. Focus anche sul Pil Italiano mentre nel pomeriggio l’attenzione si sposterà negli Usa su PMI manifatturiero e ISM manifatturiero.
Sullo sfondo restano le tensioni geopolitiche con Israele che ha dichiarato di aver ripreso i combattimenti contro Hamas nella Striscia di Gaza dopo la fine della tregua.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,089 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 148,2. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (-0,2%) a 80,7 dollari e il Wti (0,0%) a 75,9 dollari, dopo che i paesi dell’OPEC+ hanno concordato un taglio dell’offerta di circa 900.000 barili al giorno.