Casta Diva – Un’importante crescita organica nel nuovo piano industriale, ricavi a 153 mln nel 2026

“Stamattina abbiamo presentato il nuovo piano industriale, che è molto ambizioso ma credo anche realistico. Intanto i dati della chiusura del 2023 ci vedono superare una soglia psicologica importante, e cioè quella dei 100 milioni di fatturato, toccando i 111 milioni con circa 10 milioni di Ebitda. È un dato molto migliorativo rispetto alle previsioni del piano precedente che prevedeva 87 milioni con 6,7 milioni di Ebitda.”

Con queste parole Andrea De Micheli, fondatore e CEO di Casta Diva Group, annuncia il nuovo piano industriale 2023-2026, e aggiunge:

Andrea De Micheli, fondatore e CEO di Casta Diva Group

“E poi abbiamo una progressione importante che ci porta al 2026, ultimo anno di piano, a superare la soglia dei 150 milioni raggiungendo 153 milioni, con 17,7 milioni di Ebitda, quindi è un bel piano. Siamo molto contenti di averlo realizzato e studiato. Prevede una crescita organica, forse qualche piccola acquisizione. Noi siamo abituati a farne più o meno 1 o 2 all’anno quindi, in questo arco di piano di tre anni, pensiamo che almeno 1 o 2 arriveranno.”

Le linee strategiche che hanno consentito la crescita ottenuta nel 2023 e sulle quali è basata anche quella prevista per il futuro triennio prevedono di aggregare i mercati della Live Communication e della Video Production in Italia e di semplificare la struttura aziendale, digitalizzarne i processi, ridurne i costi.

Creare valore per gli azionisti

Tra il 2023 e il 2025 il piano conferma la distribuzione di dividendi, già iniziata nel 2023, per un importo non inferiore a 3 milioni.

Il manager sottolinea anche il rapporto con l’azionariato: “Abbiamo circa 830 soci, l’abbiamo scoperto quest’anno in quanto abbiamo distribuito un dividendo, in parte in denaro in parte in azioni, e abbiamo saputo dagli intermediari di questa numerica, questi soci, quanti sono e sono 830, quindi un bel numero. Tra questi alcuni sono istituzionali, moltissimi sono invece dei privati.

Il nostro rapporto è molto aperto, abbiamo una centrale di ascolto che monitora i vari blog che parlano di Casta Diva sui vari siti di investimento, traders on-line e quant’altro e alcune volte ci danno dei suggerimenti utili. Per esempio, recentemente abbiamo sentito la necessità da parte loro di poter vendere o comprare delle spezzature – il nostro lotto minimo è fatto da 500 azioni – ma siccome avevamo distribuito delle azioni 1 ogni 100 possedute, molti sono trovati con dei numeri, diciamo più piccoli di 500 da dover transare. Ecco, in questo caso abbiamo trovato in Banca Finnat il depositario che potrà accogliere tutte le spezzature e poi una volta raggiunti i multipli di 500, vendere e passare i proventi agli investitori, agli investitori e agli azionisti che lo vorranno fare.”

Sempre attenta alle tematiche ESG

Il nuovo piano della società di produzione di branded content, contenuti digitali, film e live music entertainment, pone attenzione anche alla sostenibilità e mira a rendere sostenibili le attività grazie al cosiddetto ESG PACT, un piano di iniziative in ambito ESG elaborato dalla  ESG Manager, e a diventare Società Benefit.

“Sulle ESG siamo molto attivi da due anni a questa parte, abbiamo una ESG manager che è estremamente coinvolta in questo argomento e piena di iniziative, Francesca Panigutto. Alcune di queste sono già state realizzate: ad esempio abbiamo fatto un corso sugli orientamenti sessuali e l’inclusione, sulla diversity e quant’altro che abbiamo erogato ai nostri dipendenti anche ad alcuni stakeholders, tra cui molti clienti che poi ci hanno chiesto di fare la stessa cosa nelle loro aziende. Poi abbiamo dal punto di vista ambientale abbiamo adottato un’oasi ecologica, abbiamo piantato 7 specie di piante nettarifere in questa oasi, abbiamo mezzo milione di api mellife, Infatti, alla Convention che abbiamo proprio oggi regaleremo a tutti un barattolino di questo miele fatto dalla nostra APE Regina Marcella e dalle sue 500.000 api operaie”, riporta Andrea De Micheli.

“Un’altra iniziativa a cui teniamo molto è il ‘Punto Viola’, un’iniziativa fatta con ‘Donnexstrada’, una cooperativa che tende a proteggere le donne che vanno per la strada da sole, specialmente di notte, e i punti viola sono degli esercizi commerciali al cui personale è stato fatto un training psicologico per accogliere una donna, eventualmente che si voglia rifugiare lì perché eventualmente molestata o impaurita. Ecco il nostro Blue Note, il Jazz Club che Casta Diva gestisce, è diventato ‘Punto Viola’, così come lo diventeranno le nostre sedi di Milano e di Roma. Quindi una donna che dovesse trovarsi da quelle parti ed avere per qualche motivo qualche timore, potrà trovare rifugio e conforto, e anche assistenza psicologica e legale, nel senso che il personale nostro sa come fare se deve chiamare la polizia, le forze dell’ordine o richiedere altri interventi.”

Gli analisti sostengono il valore del titolo

“Per quanto riguarda la valorizzazione del titolo in Borsa, gli analisti ci stanno dando un fair value di 2 euro dall’ultima ricerca di ValueTrack, mentre oggi siamo intorno a 1,36 euro, un buon viatico per raggiungere dei valori più consoni rispetto ai corsi attuali troppo bassi. Una sottovalutazione importante, – sottolinea De Micheli – considerando che abbiamo 20 milioni di azioni in circolazione e 1,36 euro corrisponde a circa 27 milioni di capitalizzazione quando quest’anno abbiamo 10 milioni di Ebitda: un moltiplicatore di 2,7x è veramente basso. Direi che dovrebbe essere almeno il doppio e quindi ci auguriamo che l’indicazione di ValueTrack di 2 euro possa essere addirittura superata in futuro”, conclude Andrea De Micheli.

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