La scorsa settimana il Ftse Italia Servizi Finanziari ha riportato un +0,8% rispetto al +2,1% del corrispondente europeo e rispetto al +1,7% del Ftse Mib.
Le borse europee hanno chiuso ben intonate la seduta di venerdì, mentre Wall Street viaggiava in frazionale rialzo, con l’attenzione rivolta in particolare alle banche centrali e all’agenda macroeconomica. Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è sceso a 174 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,10%.
Tra le Large Cap Nexi ha terminato le contrattazioni a +3,2%, Fineco Bank a +2,2%, Azimut Holding a +0,9%, Banca Generali a +0,6%, Poste Italiane a +0,5% e Banca Mediolanum a +0,3%.
A conclusione del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), la BCE ha comunicato
il requisito patrimoniale Pillar 2 Capital Requirement (P2R) per il Gruppo FinecoBank, da rispettare a partire dal 1 gennaio 2024.
Tra le Mid, BFF Bank (+6,0%) e Tamburi Investment Partners (+3,0%) hanno terminato le contrattazioni in testa al paniere mentre Anima Holding (-2,6%) si è posizionata in fondo al medesimo.
doValue (+0,8%) ha ottenuto il contratto di servicing per circa 500 milioni di GBV di NPL secured in Spagna da un investitore. Circa 170 milioni di GBV, già gestiti da doValue, sono confermati in aggiunta a circa 330 milioni di nuovo GBV.
Infine, tra le Small, Lventure Group (+6,9%) e Conafi Prestito (+3,7%) sono state le migliori mentre Met.extra Group (flat) ha sottoperformato il paniere.
Banca Sistema Factoring prosegue la sua attività a sostegno delle imprese e conferma una crescita dei volumi a doppia cifra registrando 4,2 miliardi di crediti acquistati a metà novembre, + 16% a/a.
L’Assemblea Straordinaria degli Azionisti di Gequity (+2,1%) ha approvato l’aumento di capitale a pagamento, con esclusione del diritto di opzione per 11.500.000 euro, comprensivi di eventuale sovrapprezzo, riservato in sottoscrizione a Ubilot e il conferimento al Cda di una delega ad aumentare il capitale sociale, a pagamento, per un importo massimo di 35.000.000,00 euro, comprensivo dell’eventuale sovrapprezzo, da eseguirsi in via
scindibile, in una o più tranche, entro cinque anni dalla data della delibera.