Avvio perlopiù in leggero rialzo per le principali borse europee con l’attenzione che resta su banche centrali e agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,2% a 29.962 punti, poco sopra la parità come il Cac 40 di Parigi (+0,1%), il Dax di Francoforte (+0,1%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,1%). Arretra invece il Ftse 100 di Londra (-0,5%).
Gli investitori stanno rivalutando le possibilità che la Federal Reserve taglierà in maniera consistente i tassi il prossimo anno, con alcuni operatori che temono che le aspettative su un importante allentamento della politica monetaria siano troppo ottimistiche.
I mercati scontano comunque al momento riduzioni del costo del denaro per quasi 125 punti base fino alla riunione della Fed di dicembre del prossimo anno.
Sempre in tema banche centrali, la Reserve Bank australiana ha lasciato, come da attese, il tasso di riferimento al 4,35%, con un atteggiamento accomodante, spingendo gli operatori a ridurre le scommesse su un aumento dei tassi.
Sul fronte macroeconomico, a ottobre la produzione industriale della Francia è cresciuta dello 0,1% su base mensile, rispetto al +0,2% delle attese e dopo il -0,6% di settembre (rivisto da -0,4%). Su base annua, il dato ha segnato un incremento dell’1,8%, inferiore al +2,8% del consensus, dopo il -0,3% del mese precedente (rivisto da -0,1%).
A novembre il Pmi composito cinese, elaborato da Markit/Caixin, è salito a 51,6 punti dai 50 della rilevazione precedente. L’indicatore relativo al settore dei servizi è invece salito da 50,4 a 51,5 punti, rispetto ai 50,5 delle attese.
Nello stesso mese, l’indice dei prezzi al consumo nella regione di Tokyo è aumentato del 2,6% annuo, rallentando oltre il consensus (+3,0%) rispetto al dato di ottobre (+3,2%), rivisto da (+3,3%).
Il dato finale di novembre del PMI servizi della Jibun Bank giapponese si è attestato a 50,8 punti, al di sotto dei 51,7 del dato preliminare. L’indice composito, che comprende anche l’attività manifatturiera, si è fissato a 49,6 punti, rispetto ai 50,0 punti della rilevazione preliminare.
Occhi in mattinata su una serie di dati Pmi composito e servizi di Italia, Francia, Germania, Eurozona, Regno Unito, sui prezzi alla produzione di ottobre dell’Eurozona e, nel pomeriggio, sui PMI servizi e composito di novembre (finale) degli Usa.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,081 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 146,8. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,5%) a 78,4 dollari e il Wti (+0,5%) a 73,4 dollari, dopo che l’Arabia Saudita ha affermato che i recenti tagli dell’OPEC+ saranno rispettati in pieno e potrebbero essere estesi.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 176 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,04%.
Tornando a Piazza Affari, corre in avvio Pirelli (+4,6%) dopo l’upgrade da parte di UBS a “buy” da hold”, con target price aumentato a 5,7 euro (da 5 euro). Seguono Ferrari e Saipem a +0,8%. In coda invece Nexi (-1,2%), Amplifon (-0,6%), Telecom Italia e Diasorin a -0,5%.