Wall Street prende fiato dopo i miglioramenti della settimana precedente e non riesce a brillare appesantita dall’affaticamento dei big della tecnologia i quali non riescono a mettere a segno ulteriori progressi.
Il bilancio finale registra il Dow Jones in calo solo di un decimo di punto percentuale, lo S&P500 dello 0,5% ed il Nasdaq dello 0,8%. In contro tendenza invece il Russell 2000 che avanza ancora dello 1,0%.
VIX in rialzo di quasi il quattro per cento a 13,10 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti rimbalzano attenuando il forte calo della seduta precedente. Il decennale governativo si apprezza di sette punti base al 4,28%.
Giornata molto negativa per la gran parte delle materie prime, ad eccezione di quelle agricole tra le quali il frumento guadagna oltre il tre per cento.
Il petrolio cede l’uno e mezzo per cento scivolando a 73 dollari al barile. In calo anche il rame della stessa entità.
Metalli preziosi sull’ottovolante con l’oro che nella nottata balza fino al nuovo record storico di 2.150 dollari l’oncia ma successivamente cede il 5% intraday chiudendo in calo del due per cento. L’argento cede invece il tre e mezzo per cento, il platino l’uno e mezzo e il palladio il due e mezzo.
Sul mercato valutario, il dollaro tenta un nuovo allungo nei confronti della moneta unica fino a 1,083 guadagnando mezza figura. Il biglietto verde risale oltre i 147 rispetto allo yen giapponese e 91 verso il rublo russo.