Le borse europee proseguono sottotono nel pomeriggio nonostante l’andamento positivo di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib rallenta con un -0,8% a 30.093 punti, negativo come l’Ibex35 di Madrid (-1,2%), mentre limitano le perdite il Cac 40 di Parigi (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%). Oltreoceano, il Nasdaq è in rialzo dell’1,1%, lo S&P500 dello 0,7% e il Dow Jones dello 0,1%.
In attesa di maggiori indicazioni dal job report statunitense che verrà diffuso domani pomeriggio, tornano le incertezze sulle tempistiche necessarie affinché le banche centrali inizino a tagliare i tassi d’interesse.
Il tutto a seguito anche dei segnali hawkish provenienti dalla Banca del Giappone dopo che il governatore Kazuo Ueda ha parlato delle ulteriori sfide che l’istituto dovrà affrontare nei prossimi mesi ma anche di una possibile conclusione della politica basata sui tassi negativi, in considerazione delle indicazioni di un ulteriore raffreddamento dell’economia nipponica.
Sull’equity, si rafforzano le aspettative che il boom dell’intelligenza artificiale continuerà ad alimentare i guadagni dei mercati, con Alphabet in rialzo di oltre il 5% a Wall Street dopo che Google ha rilasciato Gemini, il “modello di intelligenza artificiale più grande e potente” che la società abbia mai costruito.
Dall’agenda macroeconomica, negli Usa, a ottobre il dato finale sulle scorte all’ingrosso ha evidenziato un -0,4% rispetto al mese precedente, in rallentamento rispetto al calo dello 0,2% del dato preliminare e delle attese.
Nella settimana che si è conclusa il 2 dicembre le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono risultate pari a 200mila unità, in linea al consensus ma inferiori alle 219mila unità della rilevazione della settimana precedente (riviste da 218mila unità).
Stamane, nel Vecchio Continente, la lettura finale relativa al Pil dell’Eurozona nel 3Q 2023 ha evidenziato un calo dello 0,1% su base trimestrale, confermando la seconda lettura preliminare e le attese. La variazione su base annuale mostra una variazione nulla, al di sotto del +0,1% della seconda stima preliminare e del consensus.
In Italia, invece, a ottobre la produzione industriale ha registrato una flessione dello 0,2% su base mensile, contro il -0,4% delle attese, dopo il +0,1% di settembre (rivisto da 0,0%). La variazione dell’indice rispetto all’anno precedente, corretta dagli effetti di calendario, ha evidenziato una riduzione dell’1,1%, a fronte del -2% del mese precedente e del -1,4% del consensus.
Nello stesso mese, sempre in Italia, le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,4% su base mensile, a fronte del -0,3% di settembre. Gli analisti si attendevano un -0,1%. Su base annua, il dato ha segnato una crescita dello 0,3%, in rallentamento rispetto al +1,3% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,078 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 144,3. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in rialzo con il Brent (+0,6%) a 74,8 dollari e il Wti (+0,8%) a 69,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 176 punti (+2 bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,95%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue in vetta Finecobank (+1,1%), seguita da Interpump (+0,9%) e Pirelli (+0,7%) mentre arretrano in particolare Banco BPM (-3,7%), Saipem (-3,6%) e MPS (-3,2%).