Partenza sotto la parità per le principali borse europee tra i timori legati alla debolezza del petrolio e alla situazione economica cinese, con lo sguardo allo stesso tempo sulla politica monetaria.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,3% a 30.248 punti, debole come il Ftse 100 di Londra (-0,4%), l’Ibex35 di Madrid (-0,4%), il Dax di Francoforte (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,2%).
Pesano le preoccupazioni legate all’eccesso di offerta di petrolio e ai debiti della Cina dopo che Moody’s ha abbassato l’outlook su un certo numero di società locali e tagliato le sue previsioni sui titoli sovrani del Paese asiatico.
Occhi nel contempo sulle banche centrali in vista già dei meeting di Fed e Bce di settimana prossima, con i mercati che scontano sei tagli dei tassi da un quarto di punto ciascuno da parte dell’Eurotower nel 2024, una mossa che porterebbe il costo del denaro al 2,5%.
Dall’agenda macroeconomica, a ottobre in Francia la bilancia commerciale ha riportato un deficit di 8,6 miliardi, in lieve recupero rispetto ai precedenti 8,9 miliardi.
Nello stesso mese, la Germania ha registrato un calo della produzione industriale dello 0,4% m/m, rispetto al +0,2% del consensus e al -1,3% del mese precedente (rivisto da -1,4%). Su base annua, il dato, corretto dagli effetti di calendario, ha registrato una contrazione del 3,5%, a fronte del -3% delle attese e del -3,6% di settembre (rivisto da -3,7%).
A ottobre il Leading Index preliminare giapponese si è attestato a 108,7 punti, al di sotto dei 108,9 punti di settembre ma meglio dei 108,2 punti del consensus.
A novembre la bilancia commerciale cinese ha registrato un saldo positivo di 68,39 miliardi di dollari, in miglioramento contro le attese (54,9 mld) rispetto al surplus di 56,53 miliardi del mese precedente. Le esportazioni su base annua sono aumentate dell’1,7%, dopo il -3,1% del mese precedente. Le importazioni hanno registrato un incremento dello 0,6%, dopo il +6,4% di ottobre.
Stamane, da monitorare la produzione industriale e le vendite al dettaglio italiane di ottobre nonché la lettura finale del PIL 3Q23 dell’Eurozona. Nel pomeriggio, occhi negli Usa, sulle richieste settimanali di sussidi disoccupazione e sul dato finale delle scorte all’ingrosso.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,078 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 145,6. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,8%) a 74,9 dollari e il Wti (+0,7%) a 69,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 174 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,96%.
Tornando a Piazza Affari, resistono in avvio CNH ed Enel (+0,3%), Recordati e Tenaris (+0,2%). In coda invece MPS (-1,5%), Stm (-1,2%) e Diasorin (-1%).