Mercati – Europa migliora a metà seduta, Piazza Affari sale sopra la parità (+0,2%)

Le borse europee migliorano a metà seduta mentre i future di Wall Street viaggiano poco distanti dalla parità.

A Milano, il Ftse Mib si scosta dalla parità guadagnando lo 0,2% a 30.176 punti, positivo come il Cac 40 di Parigi (+0,8%), il Ftse 100 di Londra (+0,4%), il Dax di Francoforte (+0,2%) e l’Ibex35 di Madrid (+0,1%).

Cresce l’attesa per il job report Usa che verrà diffuso nel pomeriggio e che dovrebbe fornire ulteriori indicazioni se il mercato del lavoro stia rallentando abbastanza velocemente in modo tale da consentire alla Federal Reserve di tagliare i tassi di interesse il prossimo anno.

Al momento, le stime indicano riduzioni al costo del denaro per almeno 1,25 punti percentuali nei prossimi 12 mesi, sebbene i funzionari della Fed abbiano prontamente avvertito che qualsiasi discorso su tagli è prematuro per ora, pur segnalando che probabilmente si è concluso il ciclo di strette monetarie.

Dall’agenda macro, a novembre l’indice dei prezzi al consumo tedesco finale ha registrato un calo dello 0,4% su base mensile, in linea con la rilevazione preliminare e le attese. Su base annua, l’indice ha registrato un progresso del 3,2%, anche in questo caso al pari del preliminare e del consensus.

In Giappone, il Pil destagionalizzato finale nel terzo trimestre 2023 è sceso dello 0,7% su base trimestrale, al di sotto del consensus e della rilevazione preliminare (entrambi a -0,5%). Il dato annualizzato destagionalizzato ha evidenziato una diminuzione del 2,9%, in peggioramento oltre le attese (-2,0%) e dopo il -2,1% preliminare.

Sul forex, l’euro/dollaro si mantiene a 1,078 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen risale a 144,4. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in rialzo con il Brent (+1,6%) a 75,2 dollari e il Wti (+1,6%) a 70,4 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 177 punti (+3 bp), con il rendimento del decennale italiano al 4,0%.

Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Moncler (+2,6%), seguita da Nexi (+1,4%) dopo all’upgrade da parte di Citi a “buy” da “neutral” con target price a 8,60 euro, e Prysmian (+1,2%) che ha siglato un contratto con Petrobras per oltre 100 milioni. Arretrano invece in particolare MPS (-1,9%), Bper (-1,7%) e Diasorin (-1,4%).