Avvio poco mosso per le principali borse europee con lo sguardo che resta su agenda macroeconomica e banche centrali.
A Milano, il Ftse Mib è invariato a 30.115 punti, cauto come il Cac 40 di Parigi (+0,2%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%), l’Ibex35 di Madrid (+0,1%) e il Dax di Francoforte (+0,1%).
L’attenzione resta concentrata in particolare sul job report statunitense che verrà diffuso nel pomeriggio e che potrebbe fornire nuove indicazioni utili a tracciare le prossime decisioni della Federal Reserve, in vista soprattutto della riunione di settimana prossima ovvero l’ultima del 2023.
Sempre in tema banche centrali, si rafforza l’aspettativa che la Banca del Giappone si stia avvicinando alla conclusione della sua politica basata sui tassi di interesse negativi, sebbene alcuni investitori non siano convinti che l’istituto apporterà questo mese cambiamenti significativi a livello monetario.
Dall’agenda macro, intanto, a novembre l’indice dei prezzi al consumo tedesco finale ha registrato un calo dello 0,4% su base mensile, in linea con la rilevazione preliminare e le attese. Su base annua, l’indice ha registrato un progresso del 3,2%, anche in questo caso al pari del preliminare e del consensus.
In Giappone, il Pil destagionalizzato finale nel terzo trimestre 2023 è sceso dello 0,7% su base trimestrale, al di sotto del consensus e della rilevazione preliminare (entrambi a -0,5%). Il dato annualizzato destagionalizzato ha evidenziato una diminuzione del 2,9%, in peggioramento oltre le attese (-2,0%) e dopo il -2,1% preliminare.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,078 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 144,0. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,7%) a 75,3 dollari e il Wti (+1,7%) a 70,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 176 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,96%.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio Nexi (+1,7%), Hera (+0,7%), Saipem e Leonardo (+0,6%). In coda invece Poste Italiane (-1,3%), Stellantis (-0,7%) e Azimut (-0,6%).