Wall Street alimenta il suo rally natalizio sfruttando il dato sul mercato del lavoro del mese di novembre, superiore alle attese. Malgrado la positività di questi dati sia discutibile in quanto negli ultimi mesi sono stati tutti successivamente rivisti al ribasso, nonché i “Job openings” (le richieste di nuovi colloqui di lavoro) siano in sensibile calo da oltre sei mesi, l’esito finale è stato favorevole per dare un ulteriore spinta agli indici che continuano la loro corsa verso i record del 2022.
Oltre allo S&P500 hanno terminato la seduta in verde anche gli altri indici principali con il Nasdaq e il Dow Jones in progresso dello 0,4%, e il Russell a +0,7%.
VIX in ribasso di tre punti e mezzo percentuali a quota 12,65 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti ripartono al rialzo in scia al dato positivo del mercato del lavoro il quale sembra allontanare il taglio dei tassi di interessi americani da marzo a maggio 2024 da parte della Federal Reserve. Il Tbond avanza di otto punti base al 4,23%.
Giornata ad andamento alterno per la gran parte delle materie prime. Il petrolio riesce finalmente a rimbalzare e, guadagnando il due per cento, torna al di sopra dei 70 dollari al barile chiudendo poco al di sotto dei $71. In progresso anche il rame (+1%).
Metalli preziosi ancora invece in forte difficoltà con l’oro che scivola di un punto e mezzo percentuale e l’argento di tre. Il metallo meno nobile termina l’ottava con un crollo dell’undici e mezzo per cento, il peggior calo settimanale da tre anni e mezzo. Sulla stessa scia (-3%) anche il palladio, mentre il platino è l’unico metallo prezioso a terminare in verde (+1%).
Sul mercato valutario, il dollaro recupera la mezza figura persa nei confronti della moneta unica il giorno precedente risalendo fino a 1,076. Stessa reazione anche rispetto allo yen da 143,5 a 145.