Mercati – Chiusura sottotono per le borse europee, Milano -0,3%

Gli eurolistini chiudono perlopiù deboli, mentre Wall Street procede in moderato rialzo, con l’attenzione rivolta in particolare agli ultimi dati sull’inflazione Usa e alle banche centrali.

A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un –0,3% a 30.342 punti, debole come il Cac 40 di Parigi (-0,1%), mentre l’Ibex 35 di Madrid chiude con un -0,8%. Sostanzialmente invariati il Dax di Francoforte (0,0%) e il Ftse 100 di Londra (0,0%).

Oltreoceano, il Dow Jones è in rialzo dello 0,3%, il Nasdaq dello 0,2%, lo S&P 500 dello 0,1%.

Focus principale sull’inflazione statunitense, con i prezzi al consumo in aumento a novembre del 3,1% anno su anno, in linea con le attese e in lieve rallentamento rispetto al +3,2% di ottobre. Su base mensile l’indicatore CPI ha evidenziato un +0,1%, sopra la variazione nulla delle attese e del mese precedente.

Al netto di elementi volatili quali energia ed alimentari, il CPI Core ha registrato su base annua una crescita del 4,0%, stabile rispetto a ottobre e in linea con il consensus. Su base mensile, l’indicatore è salito dello 0,3%, rispettando le attese, dopo il +0,2% di ottobre.

I dati rafforzano l’aspettativa che la Federal Reserve manterrà i tassi elevati nell’immediato futuro per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%, mentre cresce l’attesa per l’annuncio sui tassi della Fed in calendario domani sera. Giovedì lo sguardo si sposterà sui meeting di Bank of England e Bce.

Nel Regno Unito, a novembre il numero delle richieste di disoccupazione è aumentato di 16.000 unità, a fronte dell’aumento di 17.800 unità di ottobre. Il tasso di richieste di disoccupazione, espresso come percentuale della forza lavoro totale, è rimasto stabile rispetto al mese precedente al 4,0%.

Restando sul fronte macro, a dicembre l’indice Zew relativo alle aspettative di crescita economica dell’Eurozona è salito a 23 punti rispetto ai 13,8 punti di novembre. In Germania lo stesso indicatore è migliorato a 12,8 punti (consensus 9,5 punti) dai 9,8 punti registrati a novembre.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,078, mentre il cambio tra biglietto verde e yen scende a 145,6. Tra le materie prime, in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-3,3%) a 73,5 dollari e il Wti (-3,4%) a 68,9 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 178 punti, con il rendimento del decennale italiano al 4,00%.

Tornando a Piazza Affari, guidano Amplifon (+2,5%), Azimut (+1,3%), Banco BPM (+1,2%), Recordati (+1,2%). Chiudono in coda invece Monte Paschi (-2,6%), Saipem (-2,5%), A2a (-1,8%), TIM (-1,8%).