Le borse europee viaggiano incerte a metà seduta mentre i future di Wall Street oscillano vicino alla parità.
A Milano, il Ftse Mib è invariato a 30.438 punti, cauto come il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%), il Dax di Francoforte (-0,1%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,4%).
Cresce l’attesa per l’inflazione statunitense che verrà diffusa oggi pomeriggio e che dovrebbe fornire nuovi spunti sulle prossime decisioni della Federal Reserve, in vista dell’annuncio sui tassi di domani sera. Giovedì lo sguardo si sposterà sui meeting di Bank of England e Bce.
Nel frattempo, secondo quanto emerso da un report, i funzionari della Banca del Giappone non vedono la necessità di affrettarsi a interrompere questo mese il regime di tassi di interesse negativi applicato dall’istituto.
Dall’agenda macroeconomica odierna, a dicembre l’indice Zew relativo alle aspettative di crescita economica dell’Eurozona è salito a 23 punti rispetto ai 13,8 punti di novembre.
In Germania lo stesso indicatore è migliorato a 12,8 punti (consensus 9,5 punti) dai 9,8 punti registrati a novembre. Il sottoindice relativo alla situazione corrente è salito a -77,1 punti dai -79,8 punti della rilevazione precedente. Le previsioni degli analisti indicavano un valore di -76 punti.
A novembre nel Regno Unito il numero delle richieste di disoccupazione è aumentato di 16.000 unità, a fronte dell’aumento di 17.800 unità di ottobre. Il tasso di richieste di disoccupazione, espresso come percentuale della forza lavoro totale, è stabile rispetto al mese precedente al 4,0%.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,08 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 145,3. Tra le materie prime, il petrolio riduce i guadagni con il Brent (+0,1%) a 76,1 dollari e il Wti (+0,1%) a 71,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 178 punti (-1bp), con il rendimento del decennale italiano al 4,0%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue in vetta Banco BPM (+1,9%) che ha approvato il Piano Strategico 2023-2026, che evidenzia un utile netto cumulato a circa 6 miliardi e 4 miliardi di remunerazione per gli azionisti in arco di piano. Denaro anche su Amplifon (+1,5%) e Recordati (+1,3%). Realizzi invece su MPS (-2,1%) e Finecobank (-1,6%) dopo i recenti guadagni, precedute da Pirelli (-1%).