Le borse europee chiudono perlopiù sottotono, mentre Wall Street procede cauta, in attesa della decisione sui tassi della Fed e delle parole di Powell.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un –0,2% a 30.296 punti, debole come il Cac 40 di Parigi (-0,2%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), il Dax di Francoforte (-0,2%). Chiude sopra la parità il Ftse 100 di Londra (+0,1%).
Oltreoceano, il Nasdaq e lo S&P 500 guadagnano lo 0,1%, il Dow Jones scambia intorno alla parità.
Lo sguardo resta puntato sulla riunione della Federal Reserve che si concluderà stasera, con l’aspettativa che la banca centrale manterrà i tassi nel range tra il 5,25 e il 5,5%, al livello massimo degli ultimi 22 anni raggiunto per la prima volta a luglio. Gli economisti prevedono che le proiezioni della Fed indicheranno due tagli al costo del denaro l’anno prossimo e altri cinque nel 2025.
Domani l’attenzione si concentrerà sulle riunioni della Bank of England e della Bce.
Dall’agenda macroeconomica, a novembre i prezzi alla produzione Usa hanno evidenziato su base mensile una variazione nulla, in linea con il consensus e dopo il -0,4% del mese precedente. Su base annua, il PPI si è attestato al +0,9%, al di sotto delle stime degli economisti (+1%) e dopo il +1,2% del mese precedente.
Nella settimana all’8 dicembre l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un +7,4% dopo il +2,8% della settimana precedente.
Nell’Eurozona, a ottobre l’indice destagionalizzato della produzione industriale su base mensile è sceso dello 0,7%, al di sotto delle attese (-0,3%) e dopo il -1,0% di settembre. Su base annua e corretto per l’effetto calendario, l’indice ha segnato una contrazione del 6,6%, in peggioramento oltre le attese (-4,6%), dopo il -6,8% di settembre.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,079, il cambio tra biglietto verde e yen a 145,2. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,9%) a 73,9 dollari e il Wti (+0,9%) a 69,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 176 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,93%.
Tornando a Piazza Affari, guida Leonardo (+4,3%) in scia all’annuncio dell’accordo con KNDS, seguita da Amplifon (+3,4%), che ha annunciato l’acquisizione del Gruppo Audical, Erg (+2,8%), A2a (+1,6%). Chiudono in coda invece TIM (-3,7%), Iveco (-2,3%), Fineco (-1,6%), Banco BPM (-1,6%).