Le borse europee proseguono in leggero rialzo nel pomeriggio in linea con l’andamento di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% a 30.367 punti, cauto come Ftse 100 di Londra (+0,3%), Cac 40 di Parigi (+0,2%), Ibex35 di Madrid (+0,1%) e Dax di Francoforte (0,0%). Oltreoceano, il Nasdaq è in rialzo dello 0,2%, lo S&P500 dello 0,1% mentre il Dow Jones è flat.
Lo sguardo resta puntato sulla riunione della Federal Reserve che si concluderà stasera, con l’aspettativa che la banca centrale manterrà i tassi nel range tra il 5,25 e il 5,5%, al livello massimo degli ultimi 22 anni raggiunto per la prima volta a luglio. Gli economisti prevedono che le proiezioni della Fed indicheranno due tagli al costo del denaro l’anno prossimo e altri cinque nel 2025.
Domani l’attenzione si concentrerà sulle riunioni della Bank of England e della Bce.
Dall’agenda macroeconomica, a novembre i prezzi alla produzione Usa hanno evidenziato su base mensile una variazione nulla, in linea con il consensus e dopo il -0,4% del mese precedente (rivisto da -0,5%). Su base annua, il PPI si è attestato al +0,9%, al di sotto delle stime degli economisti (+1%) e dopo il +1,2% del mese precedente, rivisto da 1,3%.
L’indice Core, che esclude elementi volatili quali energetici e alimentari, ha registrato una variazione nulla su base mensile, rispetto al +0,2% del consensus e alla variazione nulla del mese precedente. Anno su anno, l’indicatore core ha segnato un incremento del 2,5%, al di sopra del consensus (+2,0%) e del dato di ottobre pari a +2,3% (rivisto da 2,4%).
Nella settimana all’8 dicembre l’indice Mba, che misura le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti, ha registrato un +7,4% dopo il +2,8% della settimana precedente.
A ottobre, nell’Eurozona, l’indice destagionalizzato della produzione industriale su base mensile è sceso dello 0,7%, al di sotto delle attese (-0,3%) e dopo il -1,0% di settembre (rivisto da -1,1%). Su base annua e corretto per l’effetto calendario, l’indice ha segnato una contrazione del 6,6%, in peggioramento oltre le attese (-4,6%), dopo il -6,8% di settembre (rivisto da -6,9%).
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,079 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 145,3. Tra le materie prime, il petrolio accelera con il Brent (+0,8%) a 73,8 dollari e il Wti (+0,9%) a 69,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette a 176 punti (-1bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,93%.
Tornando a Piazza Affari, accelera Amplifon che sale in vetta (+3,9%) ancora in scia all’annuncio dell’ingresso in Uruguay con l’acquisizione del Gruppo Audical, seguita da Erg (+3,1%) e Leonardo (+3%). In coda invece Telecom Italia (-3%), Iveco (-1,5%) e Banco Bpm (-1,4%).