Le borse europee proseguono ben intonate a metà seduta mentre i future di Wall Street viaggiano in frazionale rialzo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,7% a 30.501 punti, ancora meglio il Ftse 100 di Londra (+2,3%), il Cac 40 di Parigi (+1,5%), l’’Ibex35 di Madrid (+1,5%) e il Dax di Francoforte (+0,9%).
Il sentiment continua a beneficiare dell’atteggiamento accomodante da parte della Federal Reserve che ha annunciato tre tagli al costo del denaro, per complessivi 75 punti base, nel 2024, rispetto ai due previsti dagli economisti, dopo aver lasciato il costo del denaro nel range tra il 5,25 e il 5,5%, ai massimi degli ultimi 22 anni, per la terza volta consecutiva.
Nella successiva conferenza stampa, Powell ha affermato che è “una buona notizia” il calo dell’inflazione che però “resta alta”, ammettendo che “è prematuro dichiarare vittoria” e “ci sarà bisogno di osservare ulteriori progressi”. Ha aggiunto che “probabilmente i tassi sono al picco o vicini al picco”, confermando il dibattito in corso sulla tempistica dei tagli, precisando tuttavia che “non è del tutto esclusa” l’eventualità di un rialzo in caso di evoluzioni inaspettate dell’economia.
Lo sguardo si sposta ora sulle riunioni di Bank of England e Bce con i mercati che scontano cinque tagli da parte della prima e sei da parte della seconda per il 2024.
Nel frattempo, la Banca nazionale svizzera ha mantenuto i tassi all’1,75%, spiegando che “la pressione inflazionistica è leggermente diminuita nell’ultimo trimestre. Tuttavia, l’incertezza rimane alta” e aggiungendo che “continuerà pertanto a monitorare l’evoluzione dell’inflazione attentamente e, se necessario, adeguerà la propria politica monetaria per garantire che l’inflazione rimanga entro i limiti coerenti con la stabilità dei prezzi nel medio termine”. Diversamente la banca centrale norvegese ha alzato i tassi dal 4,25% al 4,5%.
Occhi nel pomeriggio anche sulle vendite al dettaglio di novembre e sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione statunitensi.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,09 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen ridiscende a 141,6. Tra le materie prime, accelera il petrolio con il Brent (+1,8%) a 75,6 dollari e il Wti (+1,7%) a 70,7 dollari in scia ai segnali positivi sul fronte della domanda.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 170 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,77%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue in vetta Diasorin (+5,1%), seguita da Amplifon (+4,8%) e Telecom Italia (+4,4%). Ancora in coda invece il settore bancario con Bper (-5,2%), Banco BPM (-4,8%) e MPS (-4,2%).