Le borse europee proseguono miste a metà seduta mentre i future di Wall Street viaggiano in frazionale rialzo.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,6% a 30.530 punti, positivo come il Dax di Francoforte (+0,5%) e il Cac 40 di Parigi (+0,7%), flettono invece il Ftse 100 di Londra (-0,5%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,5%).
Gli investitori stanno digerendo i numerosi stimoli provenienti in questi giorni dalle banche centrali.
Dopo i toni accomodanti della Federal Reserve mercoledì, ieri anche la Banca Centrale Europea e la Bank of England hanno lasciato i tassi di riferimento invariati.
La BCE, inoltre, ha ridotto le stime sull’inflazione e annunciato la riduzione dei reinvestimenti in ambito Pepp a partire dalla metà del 2024.
La presidente, Christine Lagarde, in merito alle aspettative dei mercati riguardo a possibili tagli dei tassi nella prima metà del 2024, ha tuttavia dichiarato che non si è discusso affatto di un taglio dei tassi, mentre sull’inflazione ha sottolineato che non bisogna abbassare la guardia, aggiungendo che l’Istituto rimane dipendente dai dati.
Settimana prossima sarà la volta della Banca del Giappone. Si prevede che la BOJ lascerà la politica invariata, ma crescono le speculazioni secondo cui i politici potrebbero segnalare un’imminente fine della politica dei tassi negativi.
Mentre la settimana volge al termine, i trader devono ancora fare i conti con la scadenza oggi delle opzioni e dei futures trimestrali più importanti dell’anno e con il loro potenziale di innescare volatilità.
Dall’agenda macro è emersa la stima preliminare di dicembre dell’Indice PMI Manifatturiero dell’Eurozona si è attestata a 44,2 punti, in linea rispetto al mese precedente ma sotto le attese degli analisti (44,6 punti). L’indice Servizi si è espresso in 48,1 punti, in calo rispetto a novembre (48,7 punti) e inferiore al consensus (49 punti). Infine, l’indice Pmi Composito ha segnato un valore di 47 punti, anche in questo caso al di sotto dei 48 punti delle previsioni e dei 47,6 punti di novembre.
Più in dettaglio, in Germania, la lettura preliminare di dicembre dell’indice PMI manifatturiero si è attestata a 43,1 punti, al di sopra della rilevazione finale di novembre (42,6 punti) ma lievemente al di sotto della stima degli analisti (43,2 punti). Il preliminare dell’indice PMI servizi è sceso a 48,4 punti dai 49,6 del mese precedente, a fronte dei 49,8 del consensus. Infine, l’indice composito ha riportato un valore preliminare di 46,7 punti, inferiore alle attese (48,2 punti) dai 47,8 punti di novembre.
Mentre, in Italia, la lettura finale dell’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo ha registrato a novembre un rialzo dello 0,6% su base annua, poco sotto al consensus e al dato preliminare, entrambi al +0,7%. La lettura finale di ottobre indicava un incremento dell’1,8%.
Occhi nel pomeriggio, dagli Usa, sui PMI di dicembre (preliminare), l’indice manifatturiero New York Empire State di dicembre e la produzione industriale di dicembre (preliminare).
Sul forex, l’euro/dollaro cala a 1,096 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 141,7. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,4%) a 76,9 dollari e il Wti (+0,4%) a 71,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund lima circa un punto base calando a 166 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,71%.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio STM (+2,8%), Iveco e Stellantis (+2,6%) e Recordati (+1,8%). In coda invece Diasorin (-4,3%), Campari (-2,7%), che ha avviato le trattative in esclusiva per l’acquisizione del brand Courvoisier da Beam Suntory, Banco BPM (-1,9%) e Bper (-1,2%).