Gli eurolistini chiudono perlopiù in ribasso, mentre Wall Street procede positiva.
A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un -0,4% a 30.241 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-0,6%), il Cac 40 di Parigi (-0,4%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%). Chiude in rialzo invece il Ftse 100 di Londra (+0,5%).
Oltreoceano, lo S&P 500 guadagna lo 0,5%, il Nasdaq lo 0,4%, il Dow Jones lo 0,2%.
Il focus principale degli investitori resta l’outlook sui tassi d’interesse. Negli Stati Uniti, dopo i toni distensivi della scorsa settimana a valle del meeting FOMC, diversi funzionari della Fed hanno voluto controbilanciare i toni troppo ottimistici in merito ai tagli ai tassi previsti per il 2024. Tra questi, il presidente della Fed di New York, John Williams, ha affermato che è troppo presto per iniziare a pensare ad abbassare i costi di finanziamento.
ll presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic ha detto di aspettarsi due tagli dei tassi il prossimo anno, ma non prima del terzo trimestre. Dal canto suo, il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, ha affermato che è troppo presto per dichiarare vittoria sull’inflazione e ha definito prematuro prendere in considerazione tagli dei tassi.
Prevista domani la decisione sui tassi della Bank of Japan: mentre si intensifica la speculazione riguardo alla fine del regime di tassi negativi, gli economisti indicano aprile come il periodo più probabile per un cambiamento, con circa il 15% che prevede una mossa già a gennaio, secondo un sondaggio di Bloomberg.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,092, il cambio tra biglietto verde e yen a 143,0. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+2,6%) a 78,5 dollari e il Wti (+2,6%) a 73,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 168 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,76%.
Tornando a Piazza Affari, guida TIM (+4,5%), seguita da Unicredit (+1,8%), Eni (+1,2%), Tenaris (+1,1%). Chiudono in coda invece Ferrari (-3,4%), STM (-2,9%), Moncler (-2,3%), Finecobank (-2%).