Partenza sotto la parità per le principali borse europee, con l’attenzione che resta sulle banche centrali.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,3% a 30.290 punti, così come il Dax di Francoforte (-0,3%), l’Ibex35 di Madrid (-0,4%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%), più cauto invece il Ftse 100 di Londra (-0,07%).
Sul sentiment pesano le affermazioni dei funzionari della Federal Reserve che hanno respinto le scommesse di tagli aggressivi dei tassi di interesse il prossimo anno.
Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha affermato che è troppo presto per iniziare a pensare ad abbassare i costi di finanziamento.
La reazione potrebbe iniziare a far naufragare il “rialzo di tutto” dopo che i trader hanno preso i precedenti segnali della Fed come un via libera per aumentare le scommesse sui tagli dei tassi il prossimo anno, aiutando l’equity statunitense e asiatica a raggiungere i maggiori guadagni settimanali in un mese.
Secondo i dati compilati da Bloomberg, gli operatori hanno ridotto le scommesse sui tagli nel 2024 a poco meno di cinque da sei di prima dell’ultima retorica della Fed.
I banchieri centrali, dagli Stati Uniti all’Europa e al Canada, hanno già iniziato la loro battaglia con i trader.
l presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, che voterà sulla politica monetaria il prossimo anno, ha detto di aspettarsi due tagli dei tassi nel 2024, ma non prima del terzo trimestre. Dal canto suo, il presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, ha detto che è un’esagerazione prendere in considerazione tagli dei tassi fino a quando i funzionari non saranno convinti che l’inflazione sia su un percorso inferiore al suo obiettivo. Il governatore della Banca del Canada, Tiff Macklem, ha condiviso questo approccio.
In Europa, il membro del Consiglio direttivo della Banca centrale europea Joachim Nagel ha detto che è troppo presto per prendere in considerazione tagli dei tassi, mentre il collega Madis Muller ha affermato che i mercati stanno andando troppo avanti nello scommettere sull’allentamento delle politiche nella prima metà del prossimo anno. La presidente della BCE Christine Lagarde ha sottolineato che la banca non ha affatto discusso di tagli ai tassi.
L’attenzione si sposterà presto sul Giappone, con la banca centrale nazionale che concluderà domani una riunione politica di due giorni. Mentre cresce la speculazione che la Banca del Giappone metterà presto fine all’ultimo regime di tassi negativi al mondo, gli economisti vedono aprile come il momento più probabile per un cambiamento, con circa il 15% che si aspetta che Ueda stacchi la spina dai tassi negativi a gennaio, secondo un Sondaggio Bloomberg condotto.
Nel frattempo, questa settimana, la Reserve Bank of Australia pubblicherà i verbali della riunione politica di dicembre, mentre la Bank Indonesia prenderà la decisione politica finale dell’anno.
Sullo sfondo, gli investitori tengono monitorati gli sviluppi in Medio Oriente, mentre Israele respinge le richieste di cessate il fuoco a Gaza.
Sul fronte macro, atteso nella mattinata di oggi l’indice IFO tedesco di dicembre.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,092 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 142,5. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,5%) a 77 dollari e il Wti (+0,6%) a 72,2 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 171 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,73%.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio STM (+2,7%), Nexi, Leonardo e TIM (+2,4%), in coda invece Diasorin (-5,5%), Campari (-2,9%), Bper (-2,2%) e MPS (-2,1%).