Le borse europee chiudono in rialzo, simili all’andamento di Wall Street. A Milano, il Ftse Mib archivia gli scambi con un +0,4% a 30.363 punti, positivo come il Dax di Francoforte (+0,6%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%),
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,5%, lo S&P 500 e il Nasdaq lo 0,4%.
Gli investitori rimangono focalizzati sull’analisi dei nuovi sviluppi provenienti dall’agenda macroeconomica. Nei prossimi giorni, l’attenzione si concentrerà su indicatori cruciali come gli ordini di beni durevoli e sulla pubblicazione della lettera finale del prodotto interno lordo del terzo trimestre negli Stati Uniti.
Dati che potrebbero aiutare i mercati a tracciare il percorso futuro di politica monetaria delle banche centrali a seguito in particolare delle recenti dichiarazioni del presidente della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, e della numero uno dell’istituto di Cleveland, Loretta Mester, che si sono uniti alle parole di altri funzionari che hanno cercato di smorzare l’ottimismo sui tagli ai tassi previsti per il 2024.
Dall’agenda macroeconomica odierna, i dati di novembre indicano che i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno registrato un calo dello 0,6% su base mensile, risultando leggermente al di sotto del preliminare e delle aspettative (entrambi -0,5%) . Su base annua, l’indicatore ha evidenziato un aumento del 2,4%, in linea con le previsioni e al di sotto del +2,9% del preliminare. L’indice Core, che esclude i prezzi di elementi volatili, ha mostrato un incremento su base annua del 3,6%, in conformità con il preliminare e le attese.
Sul forex, l’euro/dollaro risale a 1,098 e il cambio tra biglietto verde e lo yen si attesta a 143,7. Tra le materie prime, il petrolio accelera con il Brent (+2,0%) a 79,5 dollari e il Wti (+2,0%) a 74,3.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund cala a 162 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,64%.
Tornando a Piazza Affari, guida MPS (+2,7%), seguita da Cucinelli (+2,6%), Prysmian (+2,0%) e Amplifon (+1,6%), mentre si posizionano in coda Stellantis (-1,1%), Finecobank (-0,5%), Banca Generali (-0,4%) e Snam (-0,4%).