Wall Street riparte al rialzo estendendo il rally autunnale/natalizio che ha consentito allo S&P500 di guadagnare oltre il 18% rispetto ai minimi del 27 ottobre.
Ieri l’indice dei 500 titoli principali ha fermato il suo progresso a cinque decimi di punto percentuali, mentre il Nasdaq ne ha guadagnati sei. In parità hanno chiuso invece sia il Dow Jones che il Russell 2000.
VIX in rialzo di quasi tre punti percentuali a 12,55 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti mettono a segno un tenue rimbalzo con il Tbond che avanza di due punti base fino al 3,94%.
Tra le materie prime, il protagonista della giornata è il petrolio. L’oro nero rimbalza inizialmente di quasi il quattro per cento superando anche la quota dei 74 dollari al barile, in scia alla decisione di circa il 60-70% delle compagnie di spedizioni navali mondiali di evitare il passaggio attraverso il Mar Rosso e lo Stretto di Aden a causa dei continui bombardamenti di navi commerciali da parte delle milizie yemenite. In serata, quest’ultime hanno dichiarato che gli attacchi sono circoscritti solo nei confronti di navi israeliane o che hanno come destinazione i porti israeliani e il petrolio ha dimezzato i guadagni (+2%) chiudendo poco al di sotto dei $73.
Metalli preziosi ancora in fase di consolidamento con l’oro che chiude invariato e l’argento che cede mezzo punto percentuale.
Sul mercato valutario, il dollaro risale nei confronti della moneta unica oltre una mezza figura fino a 1,092 e rispetto allo yen giapponese fino a 143,5.