Avvio in rialzo per le principali borse europee mentre restano monitorate le indicazioni di politica monetaria e l’agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% a 30.393 punti, positivo come l’Ibex35 di Madrid (+0,04%), il Dax di Francoforte (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (+0,3%) e il Ftse 100 di Londra (+1,4%).
Resta l’attenzione sulla politica monetaria dopo che la Banca Popolare Cinese ha lasciato invariato ai minimi storici il tasso di riferimento sui prestiti, con quello a un anno al 3,45% e quello a cinque anni al 4,2%.
Gli operatori sembrano aver nel contempo già metabolizzato le recenti dichiarazioni dei funzionari della Fed che hanno tentato di smorzare l’ottimismo sui prossimi tagli ai tassi di interesse attesi per il 2024.
Tra i commenti, il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha affermato che non vi è alcuna urgenza di abbassare il costo del denaro in linea con le precedenti dichiarazioni del numero uno della Fed di Chicago, Austan Goolsbee, e della omologa dell’istituto di Cleveland, Loretta Mester.
Più accomodanti invece le parole del presidente della Fed di Richmond, Thomas Barkin, secondo cui la banca centrale americana potrebbe abbassare i tassi se i recenti progressi sull’inflazione continueranno.
I mercati dovranno pertanto valutare i nuovi spunti che arriveranno dall’agenda macroeconomica per cercare di delineare il percorso futuro di politica monetaria, con l’attenzione che si concentrerà nei prossimi giorni, tra gli altri, su ordini di beni durevoli, spese per consumi personali – tra le misure dell’inflazione attentamente monitorate dalla Fed, e la lettura finale del prodotto interno lordo del terzo trimestre degli Stati Uniti.
Intanto, in Germania, l’indice Gfk, che misura la fiducia dei consumatori, con riferimento a gennaio 2024 si attesta a -25,1 dai -27,6 punti di dicembre (rivisto da -27,8), in recupero oltre le attese (-27 punti).
Nel Regno Unito, invece, a novembre i prezzi al consumo sono scesi dello 0,2% su base mensile, rispetto al +0,1% del consensus e alla variazione nulla di ottobre. Su base annua, sono saliti invece del 3,9%, in rallentamento oltre le attese (+4,3%) rispetto al +4,6% di ottobre. L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 5,1%, rispetto al +5,6% del consensus e al +5,7% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,097 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 143,6. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,7%) a 79,8 dollari e il Wti (+0,8%) a 74,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 162 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,61%.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio TIM (+4,5%), con Fondazione CRT che ha aderito con 15 milioni al fondo per la rete fissa, seguita da Iveco (+1,1%), Eni e Saipem (+1%), mentre arretrano Banco Bpm (-2,5%), Bper (-2,1%), MPS (-1%) e Unicredit (-0,7%).