Le borse europee tornano incerte a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano poco sotto la parità.
A Milano, il Ftse Mib rallenta con un -0,4% a 30.253 punti, debole come l’Ibex35 di Madrid (-0,2%) e il Dax di Francoforte (-0,1%) mentre tengono ancora il Ftse 100 di Londra (+0,7%) e il Cac 40 di Parigi (+0,1%).
Il sentiment si divide tra i segnali contrastanti sull’indebolimento dell’inflazione, che da un lato fanno aumentare le probabilità di tagli ai tassi di interesse e dall’altro lato sottolineano il rischio di una recessione economica.
Tra i dati di stamattina, nel Regno Unito, a novembre i prezzi al consumo sono scesi dello 0,2% su base mensile, rispetto al +0,1% del consensus e alla variazione nulla di ottobre. Su base annua, sono saliti invece del 3,9%, in rallentamento oltre le attese (+4,3%) rispetto al +4,6% di ottobre. L’indice CPI Core ha riportato un incremento del 5,1%, rispetto al +5,6% del consensus e al +5,7% del mese precedente.
In Germania, l’indice Gfk, che misura la fiducia dei consumatori, con riferimento a gennaio 2024 si attesta a -25,1 dai -27,6 punti di dicembre (rivisto da -27,8), in recupero oltre le attese (-27 punti).
Nel pomeriggio, l’attenzione si concentrerà negli Usa su richieste mutui MBA e fiducia consumatori di dicembre mentre nell’Eurozona lo sguardo si focalizzerà sulla fiducia consumatori preliminare di dicembre.
Una serie di dati che, insieme a quelli dei prossimi giorni, dovrebbero fornire indicazioni aggiuntive utili a delineare il percorso futuro di politica monetaria.
In attesa nel pomeriggio dell’intervento del capo economista della Bce, Philip Lane all’Ecofin straordinario, ieri il membro del board dell’Eurotower, Francois Villeroy de Galhau, ha affermato che i tassi dovrebbero essere tagliati nel corso del prossimo anno mentre negli Usa il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, ha affermato che non vi è alcuna urgenza di abbassare il costo del denaro.
Sul forex, l’euro/dollaro ridiscende a 1,095 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 143,4. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in rialzo con il Brent (+1,2%) a 80,2 dollari e il Wti (+1,3%) a 74,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 163 punti (+2bp), con il rendimento del decennale italiano al 3,61%.
Tornando a Piazza Affari, prosegue la corsa di Telecom Italia (+5,2%) dopo rumour secondo cui il fondo italiano per le infrastrutture F2i sarebbe pronto a costituire un veicolo con KKR per investire circa 1 miliardo nella rete fissa dell’azienda. Seguono Inwit (+0,9%) ed Eni (+0,7%). In coda invece Banco Bpm (-1,8%), Leonardo (-1,5%), MPS ed Hera (-1,3%).