Wall Street torna a salire con decisione sfruttando anche alcune affermazioni dei membri della Federal Reserve i quali sembrano confermare la fine del periodo di aumento dei tassi di interesse.
Oltre al listino della small caps, il quale torna al di sopra della quota dei 2.000 punti, salgono anche tutti gli altri tre indici principali. Nel dettaglio, lo S&P500 avanza dello 0,6%, Nasdaq e Dow Jones entrambi dello 0,7% con quest’ultimo che mete a segno il quarto record storico consecutivo in poche sedute.
VIX invariato a quota 12,55 punti.
Sul mercato obbligazionario i rendimenti tornano a scendere con il Tbond che cede due punti base fino al 3,92%.
Tra le materie prime, il petrolio resta sensibile ai venti di guerra in Medio Oriente. L’oro nero rimbalza di quasi il due per cento risalendo al di sopra dei 74 dollari al barile, in attesa di verificare l’ipotesi dell’apertura di un nuovo fronte militare tra lo Yemen e una coalizione di forze occidentali che vorrebbero evitare la chiusura della rotta commerciale del Mar Rosso e Canale di Suez.
Metalli preziosi in timido rimbalzo con l’oro e l’argento che scattano a metà seduta, ma dimezzano il guadagno nel finale a poco più di mezzo punto percentuale.
Sul mercato valutario, il dollaro torna a perdere terreno nei confronti della moneta unica per circa mezza figura fino a 1,097, mentre mette a segno il nuovo record storico contro la lira turca a 29,1.